Dalle blatte ai cibi avariati: ecco gli stabilimenti balneari nel mirino dei Nas

Stando ai dati registrati fino ad ora dagli uomini dell'Arma 257 attività su 838 sono risultate irregolari

Dalle blatte ai cibi avariati: ecco gli stabilimenti balneari nel mirino dei Nas
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Come oramai accade ogni estate, gli stabilimenti balneari di tutta Italia sono finiti nel mirino del Nas, che ha effettuato specifici controlli anche nei confronti di un'altra serie di strutture particolarmente attive durante il periodo più "caldo" dell'anno, quali"gelaterie, aree di ristorazione e agriturismi": i numeri registrati dagli uomini dell'Arma non sono stati particolarmente incoraggianti, dato che ben 257 attività sulle 838 fino a ora sottoposte a verifica, sono risultate irregolari (il 31%).

Le ispezioni, che sono iniziate nel mese di giugno, andranno avanti per tutta la stagione estiva. Per il momento sono state comminate 415 sanzioni penali e amministrative per oltre 290mila euro, mentre risultano 20 i provvedimenti di chiusura disposti dagli uomini del Nas nei confronti di alcune aree ricettive e di preparazione dei pasti site all'interno di stabilimenti balneari, a causa delle"gravi criticità strutturali e igieniche" riscontrate. Tra questi 20 locali, ben 8 erano attivi e funzionanti nonostante il fatto che fossero sprovvisti delle regolari autorizzazioni.

Tutte le strutture sottoposte a verifica dagli uomini dell'Arma rientrano tra quelle"scelte a campione" sulla base di alcuni specifici requisiti, tra cui quello cronologico: ciò significa, quindi, che viene valutato innanzitutto "da quanto tempo non viene effettuata un'ispezione". A tali attività si aggiungono, inoltre, tutte quelle segnalate o denunciate dai cittadini per via di alcune irregolarità rilevate: tra di esse le più frequenti risultano le carenze igienico sanitarie e strutturali. Stando a quanto segnalato dai militari, si tratta spesso e volentieri di locali operativi solo per una breve parte dell'anno, "difficili da gestire" e "ricavati abusivamente e improvvisati".

Dopo aver effettuato i controlli e rilevato delle criticità, il Nas può concedere ai proprietari dai 10 ai 90 giorni per rimettersi in regola. Nel caso in cui, trascorso il tempo limite, ciò non avvenga si può procedere con la chiusura della struttura.

Nel corso delle ispezioni effettuate durante l'estate in corso sono stati inoltre deferiti all'autorità giudiziaria 11 titolari di locali. Un esempio è quanto accaduto a Reggio Calabria, dove un regolare stabilimento balneare veniva trasformato, durante le ore notturne, in una vera e propria "discoteca all'aperto". Il proprietario aveva addirittura organizzato un evento che prevedeva la partecipazione di circa 500 persone senza le previste autorizzazioni di pubblica sicurezza.

Per quanto concerne gli alimenti, invece, sono due le tonnellate sequestrate all'interno delle strutture. Tutti prodotti che sarebbero stati somministrati a ignari clienti, tra cibi scaduti, privi di tracciabilità o in cattivo stato di conservazione. In tre stabilimenti balneari di Napoli gli uomini dell'Arma hanno reperito e quindi sottoposto a sequestro 250 chilogrammi di prodotti, tra carne, pesce e preparati di gastronomia. Stando a quanto riportato nei resoconti delle ispezioni, gli ambienti di questi locali erano addirittura sprovvisti di sistemi per impedire l'intrusione di insetti. Per una delle tre strutture è stata disposta l'immediata sospensione dell'attività di somministrazione di alimenti.

In Toscana sono tre i ristoranti attivi in stabilimenti balneari chiusi dal Nas, due nel lucchese e uno in

provincia di Livorno: oltre le pessime condizioni igieniche, i militari hanno trovato anche blatte morte in cucina. Sono stati, altresì, sequestrati prodotti alimentari per un valore complessivo di 3mila euro.

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