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Blitz contro i pedofili. La scoperta choc: chi c'era tra gli "orchi"

In totale sono coinvolti oltre 1.700 utenti residenti in Italia, trentuno dei quali in Toscana, i quali si procacciavano materiale pedopornografico attraverso un noto servizio di cloud storage estero

Blitz contro i pedofili. La scoperta choc: chi c'era tra gli "orchi"

Un autista di scuolabus, che i bambini li vede tutti i giorni (e ne conosce le abitudini). Un catechista. E altri due che sfruttavano la buonafede di parenti e amici per approfittare dei loro figli, di età compresa tra 1 e 8 anni. I soliti "insospettabili", insomma. Che oggi sono finiti in manette per detenzone di "ingente" (è bene sottolinearlo) quantità di materiale pedopornografico. Si parla di immagini e video raccapriccianti: bambini in tenera età coinvolti in atti sessuali con adulti o con altri minori. A volte ritratti in atti di autoerotismo.

Cinque gli arresti, altri ventisei sono stati denunciati nell'ambito di un'operazione di polizia dislocata in tutta Italia. Ma gli utenti coinvolti (tutti residenti in Italia) sono 1700. Sono stati coperti a ricercare e a guardare materiale pedopornografico attraverso un noto servizio di cloud storage estero.

I profili degli “orchi”

Secondo gli investigatori, il tratto comune degli indagati, la maggior parte delle volte insospettabili, è dato “dallo svolgimento di attività lavorativa o extra-lavorativa che consentiva contatti quotidiani con bambini in tenera età. Ad esempio, uno degli arrestati era autista di scuolabus, un altro catechista, mentre altri due avevano rapporti con figli o parenti di fascia di età tra 1 e 8 anni”. Per cinque degli indagati, oltre alla gravità del fatto, desumibile dalla detenzione di migliaia di immagini e video raffiguranti bambini, anche in tenera età, coinvolti in atti sessuali con adulti o con altri minori, oltre che in atti di autoerotismo, è stata accertata anche la recidività, in quanto, hanno concluso gli inquirenti, “stabilmente dediti alla raccolta e allo scambio di materiale pornografico realizzato con l'impiego di minori degli anni 18”.

Come operavano i pedofili

Gli elementi emersi nel corso dell'attività investigativa hanno permesso alla procura di Firenze di emettere provvedimenti di perquisizione informatica a carico di tutti i trentuno utilizzatori degli account individuati in ambito regionale. “Le sofisticate tecniche di analisi utilizzate dagli investigatori del Cosc della polizia postale della Toscana sui dispositivi informatici sequestrati agli indagati – hanno spiegato gli inquirenti – sono state utili per accertare che molti di loro si servivano della navigazione anonima su internet per non essere rintracciati. Il materiale illecito scaricato da internet veniva catalogato in base alla tipologia, per poter essere rapidamente individuato, per soddisfare il desiderio del momento o per condividerlo con altri utenti”.

L'operazione

L’attività del centro operativo per la sicurezza cibernetica della polizia postale della Toscana si inserisce nella più ampia operazione “Dictum”, supportata a livello operativo dal centro nazionale per il contrasto alla pedopornografia online del servizio polizia postale e originata da un'indagine del Cosc della polizia postale della Lombardia.

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