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Blocchiamo tutto”. Ancora un’occupazione alla Statale di Milano

L'8 marzo diventa pretesto per un'occupazione all'università Statale di Milano, dove il collettivo Rebelot ha preso possesso di un'ala dell'ateneo

“Blocchiamo tutto”. Ancora un’occupazione alla Statale di Milano

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Ogni scusa è buona per occupare da parte dei collettivi universitari e così anche l'8 marzo, Giornata internazionale della donna, viene strumentalizzato a questo scopo. A Milano, il collettivo Rebelot, gravitante nella galassia dell'estrema sinistra, è riuscito a occupare un'intera ala dell'Università Statale. "Se le nostre vite non valgono, noi occupiamo", si legge nello striscione rosa appeso in via Festa del Perdono. "In un Paese dove circa ogni due giorni avviene un femminicidio, dove istituzioni e forze dell'ordine si rendono complici delle violenze patriarcali denigrando le survivor e reprimendo le voci di chi esprime dissenso, abbiamo scelto di fermare la trasmissione di un sapere acritico e giustificazionista", spiegano dal collettivo.

Domani, in occasione dell'8 marzo, è stato anche organizzato un corteo con partenza proprio dalla Statale di Milano: "Non potevamo più accettare di permettere che ancora una volta il sapere universitario fosse usato come metodo riproduttivo di una società ingiusta e disfunzionale, dove gli studenti svolgono unicamente il ruolo di parti da adattare alla catena di montaggio". Così dicono dal collettivo Rebelot, che domani pomeriggio si uniranno a Non una di meno, che sta facendo da catalizzatore per tutte le associazioni e i collettivi studenteschi che vorranno partecipare alla manifestazione un occasione dell'8 marzo.

"Scioperiamo e blocchiamo il normale andamento delle cose perché se le nostre vite non valgono noi blocchiamo tutto, perché ci vogliamo vivi e liberi", dicono ancora dal collettivo. "Vogliamo un'università della cura, una pedagogia che utilizzi le sue risorse per la creazione di comunità, un'università che sia solidale e contraria alla bugia del merito", concludono, chiedendo implicitamente un'università in cui lo studio diventa un elemento secondario del corso di studi, e lo diventa in maniera legittima.

Completamente diverso l'approccio del dipartimento di Medicina e Chirurgia, sempre della Statale di Milano, che per l'8 marzo ha lanciato un programma di prevenzione su larga scala e di lunga durata, con l'obiettivo di aumentare la consapevolezza e l'alfabetizzazione sanitaria dei cittadini, soprattutto tra i giovani nella fascia 7-25 anni e tra le famiglie appartenenti alle fasce più fragili, e di coinvolgerli sui temi della promozione della salute, di uno stile di vita sano e della prevenzione.

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