
Dopo un mese di indagini, la Polizia di Stato ha arrestato due cittadini marocchini che lo scorso 13 agosto a Milano hanno barbaramente assalito un 55enne ipovedente su tram a fini di rapina. Si tratta di due immigrati pregiudicati di 29 e 42 anni che ora si trovano in carcere con l'accusa di rapina aggravata in concorso. Il provvedimento di custodia cautelare in carcere è stato notificato ai due presso la Casa Circondariale “Francesco di Cataldo” di Milano, dove si trovavano già detenuti dallo scorso 15 agosto per resistenza a pubblico ufficiale. In quell'occasione, dopo aver tentato la fuga a bordo di uno scooter rubato per evitare un controllo, una volta raggiunti hanno aggredito gli agenti.
"Zio, dammi la mano", sono le ultime parole che il 55enne ha udito prima della violenta aggressione. Si trovava a bordo del tram 15, presso la fermata "Missaglia - Feraboli". Stava tornando a casa, a Rozzano, dove risiede, ed è proprio in quella fermata che sono saliti a bordo i due, che la vittima ha descritto come "ubriachi" e "di etnia araba" fin dai primi istanti, nonostante i suoi problemi di vista. Hanno iniziato a importunare i presenti, che a quell'ora erano numerosi a bordo, e hanno scelto come preda proprio il 55enne, che si trovava regolarmente seduto nel posto riservato agli invalidi.
Alla richiesta di uno dei due di dargli la mano, la vittima ha immediatamente capito che si trattava di una trappola, "ho pensato che era una specie di provocazione per farmi allentare la presa e rubare le borse", ha spiegato a Il Giorno pochi giorni dopo l'accaduto. Il 55enne si è rifiutato di eseguire quanto richiesto da uno dei due, proprio perché temeva di essere rapinato, ma a quel punto è iniziata la violenza. Uno dei due lo ha colpito dritto in volto con un pugno mentre l'altro gli ha strappato il borsello con all'interno gli strumenti per l’ausilio della sua disabilità per un valore di circa 2.000 euro. È stato ripetutamente colpito, scaraventato fuori dalla vettura e preso ancora a calci e pugni. La vittima ha denunciato che, pur vedendo la scena, nessuno dei presenti ha cercato di aiutarlo per sottrarlo a quella furia cieca.
"Per fortuna mi hanno colpito sulla spalla, appena sotto all’orecchio. Avevo paura che mi prendessero la testa, che mi volessero ammazzare. Ho davvero temuto di morire", sono state le sue parole a caldo. Ora i due sono stati assicurati alla giustizia.