
La Procura di Milano comincia a presentare il conto ai boss e ai gregari delle curve di San Siro, gli imputati accusati di avere trasformato il glorioso Meazza in un girone di violenze e affari illeciti. Oggi arrivano le prime richieste di condanna da parte del pm Paolo Storari, e colpiscono il fronte rossonero della Curva: Storari chiede pesanti condanna per i tre ultrà milanisti che avevano scelto il rito ordinario ma che poi, vista l'aggravarsi della loro posizione, hanno chiesto anche loro il rito abbreviato per ottenere uno sconto di pena. Sul banco degli imputati ci sono Francesco Lucci, fratello del leader della Curva Sud Luca Lucci, e Antonio Rosiello, anch'egli assai legato a Lucci e noto soprattutto per il suo ruolo di guardaspalle del cantante Fedez: un posto di lavoro procuratogli proprio da Luca Lucci, amico fraterno di Fedez. Insieme a loro, nel troncone di processo che s avvia a conclusione, un altra figura di spicco della Sud, Riccardo Bonissi.
La pena più severa chiesta da Storari sono i sei anni e dieci mesi per Lucci junior, mentre per Rosiello e Bonissi la requisitoria invoca una condanna a quattro anni e mezzo. L'accusa per tutti è di associazione a delinquere, cui si aggiungono singole imputazioni di rissa e estorsione: tutti episodi, ha spiegato Storari nella sua requisitoria, che si inquadrano nella strategia di impossessamento dello stadio milanese da parte dei gruppi ultrà, in modo da farne una sorta di zona franca per gli affari occulti della tifoseria organizzata. È una strategia che fino a un passato recente ha potuto godere della indifferenza o della complicità dei due club milanesi.
Appena pochi giorni fa Rosiello si era vista archiviare dalla Procura un'altra accusa, l'aggressione a sangue freddo - compiuta insieme a Fedez - all'ex guardia del corpo del cantante, Cristiano Iovino. Ma nell'udienza di oggi le accuse per Rosiello erano ancora più pesanti, direttamente legate all'egemonia sulla Curva. Sono accuse che lo marchiano come braccio destro di Luca Lucci, il ras della curva rossonera. Ancora più significative le accuse contro Francesco Lucci, aggravate recentemente da un rapporto della Digos: oltre al reato di associazione per delinquere, infatti, gli sono stati contestati anche il ruolo di promotore e l’aggravante delle armi con riferimento a quelle che gli sono state sequestrate. A pesare su Lucci anche l'aggressione a un giovane tfoso del Cagliari, pestato brutalmente davanti a un bar di Milano dopo la partita contro il Cagliari. La sentenza alla prossima udienza.
Intanto il Milan ha chiesto un risarcimento danni pari a 458mila euro come parte civile. Il club rossonero ha chiesto una somma come risarcimento e in subordine che venga liquidata una provvisionale, in attesa che si esprima poi il giudice civile per la quantificazione del danno.
La richiesta è stata basata - dai legali rossoneri - sommando i danni materiali (ad esempio quelli derivanti dall'ingresso abusivo nello stadio di soggetti che non ne avevano diritto) ai danni di immagine. Nel caso dovesse essere accolta la richiesta di risarcimento, si tratterebbe di una svolta in processi in cui sono coinvolti club calcistici e tifosi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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