Strage di Corinaldo, Andrea Cavallari fermato dopo l'evasione: era a Barcellona

Cavallari è riuscito a fuggire in Spagna dopo la discussione della tesi per la quale aveva avuto il permesso di uscire senza la scorta di polizia

Strage di Corinaldo, Andrea Cavallari fermato dopo l'evasione: era a Barcellona
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È stato fermato a Barcellona Andrea Cavallari, uno dei condannati della strage di Corinaldo, che era evaso approfittando del permesso per discutere la laurea. Dopo due settimane è stato intercettato nel Paese iberico e non in Ucraina, dove si sospettava potesse essersi rifugiato. Lo ha fatto sapere il Nucleo investigativo regionale della Polizia penitenziaria, in stretto raccordo con tutte le altre forze dell'ordine. "Complimenti al Nic (Nucleo investigativo centrale ndr), e a tutte le donne e gli uomini della Polizia Penitenziaria per l'operazione internazionale, svolta sotto il coordinamento della Procura di Bologna e della Procura Generale di Ancona", ha dichiarato Andrea Delmastro delle Vedove, deputato di Fratelli d'Italia e Sottosegretario alla Giustizia. "Un'azione rapida ed efficace, che dimostra la professionalità e la determinazione dello Stato nel perseguire chi tenta di sottrarsi alla giustizia. Chi semina morte e violenza non può pensare di farla franca. Lo Stato c'è, è forte e non arretra di un passo", conclude la nota.

Recluso nel carcere della Dozza, a Bologna, Cavallari sta scontando una pena di 11 anni e 10 mesi per la strage di Corinaldo, nella quale morirono 6 persone, di cui 5 minori. È stato intercettato e catturato a metà mattina mentre passeggiava per le strade di Barcellona, forse convinto che non sarebbe stato fermato o, comunque, riconosciuto. Il 3 luglio ha regolarmente discusso la sua tesi di laurea in Scienze giuridiche ottenendo una votazione di 92 su 100. Ha già scontato oltre metà della pena per la quale è stato condannato e avrebbe potuto ottenere dei vantaggi nel prossimo futuro. Invece, quello stesso giorno, dopo aver pranzato con la famiglia per festeggiare il traguardo, Cavallari è sparito. Erano da poco passate le 15 quando è uscito dal ristorante senza farvi ritorno e senza nemmeno rientrare alla Dozza, dove era atteso per le 18.

L'allarme è scattato, come da protocollo, qualche ora dopo ma di Cavallari si erano già perse tutte le tracce. L'ipotesi che potesse aver superato il confine a est per dirigersi in Ucraina era supportata dal fatto che nel Paese avrebbe dei familiari. Ma con tutta evidenza, forse perché pensava fosse troppo prevedibile, ha deciso di andare sul versante opposto per dirigersi in Spagna. Nei prossimo giorni verrà probabilmente estradato e potrà essere interrogato per chiarire il suo percorso e come sia riuscito a passare il confine. Non si esclude l'uso di documenti falsi.

Ora dovrà affrontare anche un procedimento per evasione che, oltre ad allungare la pena, annullerà qualunque possibile premio per la buona condotta. Dovrà essere chiarito anche il motivo per il quale non gli sia stata affidata la scorta della polizia penitenziaria.

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