«Non mi sento bene» ha detto Beatrice alla mamma appena tornata a casa dal cinema, il primo gennaio.
La febbre è salita velocemente e altrettanto velocemente si è complicata la situazione, tanto da richiedere il ricovero in ospedale.
Con il passare delle ore sono subentrate sempre più complicanze: un’emorragia cerebrale e l’aggressione di quattro virus oscuri. Per la bambina di Padova non c’è stato nulla da fare. Distrutti dal dolore, i genitori hanno dato l’assenso all’espianto degli organi, ma accertamenti clinici hanno evidenziato come i virus che hanno colpito Beatrice le avevano intaccato tutti gli organi in maniera irreparabile.
«Non sappiamo ancora quali siano stati gli agenti che hanno causato le co-infezioni - spiega Annamaria Cattelan, direttore dell’unità operativa di Malattie infettive all’ospedale di Padova Lo sapremo dopo i risultati dell’autopsia, quindi ogni ipotesi diagnostica è difficile. Per ora non è necessario nessun isolamento delle persone con cui è stata a contatto la bambina».
Il quadro che l’influenza sta disegnando in Italia in questo inizio anno non è confortante e le vaccinazioni sono troppo poche. Tosse che non passa mai, debolezza estrema e soprattutto un virus che procede a grandi passi: nella settimana tra Natale e Capodanno, secondo il nuovo bollettino della sorveglianza RespiVirNet dell’Istituto Superiore di Sanità, sono stati poco più di un milione gli italiani messi a letto da sindromi simil-influenzali. Ma il numero reale potrebbe essere più alto a causa dei ritardi di notifica causati dalle festività.
«Una situazione così non si vedeva da 20 anni» ammette Alessandro Rossi, presidente della Società italiana di medicina generale e delle cure primarie, confermando l’impatto dell’epidemia influenzale a cavallo di dicembre e gennaio. Gli ultimi dati evidenziano come i più colpiti siano i bambini piccoli: se l’incidenza media nella popolazione è stata di 17,5 casi ogni mille abitanti, al di sotto dei 5 anni hanno contratto i virus respiratori 48,7 bimbi ogni mille. «C’è in giro di tutto» dicono i medici di base: da Covid al virus respiratorio sinciziale. Ma non ci sono picchi anomali rispetto agli altri paesi, anche per quanto riguarda i casi gravi. I virologi smentiscono ci sia stato un nuovo caso di influenza suina - inteso come passaggio del virus dall’animale all’uomo - e sostengono non ci sia nessun allarme. «Il virus H1N1 quest’anno, circolando molto, ovviamente provoca anche un aumentato numero dei casi che vanno a finire in terapia intensiva» spiega Giancarlo Icardi, direttore del dipartimento Scienze Salute all’Università di Genova e direttore dell’UO Igiene presso il Policlinico San Martino - Fra i virus influenzali in circolazione in questa stagione l’H1N1 rappresenta la quasi totalità dei casi: non è che una evoluzione filogenetica, una sorta di pronipote di quello che noi definivamo influenza suina. Il ceppo originale è quello dell’influenza pandemica del 2009».
«L’influenza H1N1 - spiega Matteo Bassetti, direttore Malattie infettive ospedale San Martino di Genova è quella che ha circolato più frequentemente in Italia quest’anno, si chiama 'suina' perché nel
2009 ci fu una pandemia con numerosi casi e diversi morti nel mondo. È una forma di influenza A che conosciamo bene e ogni anno ci sono dei decessi. Nulla di nuovo all’orizzonte, purtroppo abbiamo vaccinato poco quest’anno».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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