Una tragedia immane ha colpito una giovane famiglia della provincia di Belluno, piombata nel dolore più profondo dopo la morte della loro bambina di due anni, Ludovica. La piccola era stata accompagnata dai genitori all’ospedale di Feltre preoccupati per alcuni sintomi respiratori che si erano manifestati nei giorni precedenti. Nonostante una visita completa e alcuni approfondimenti diagnostici, il pediatra di turno aveva ritenuto possibile dimettere la bambina, rassicurando la famiglia. Poche ore dopo, nella notte tra venerdì e sabato, il quadro è precipitato in modo improvviso e fatale.
I primi sintomi e la decisione di andare in ospedale
Da alcuni giorni Ludovica presentava disturbi respiratori: naso che cola, tosse persistente, affanno leggero. Nulla che inizialmente facesse presagire un pericolo grave. In un periodo in cui i virus stagionali circolano abbondantemente e le influenze colpiscono moltissimi bambini, i genitori avevano pensato a una forma virale comune.
A un certo punto, però, i sintomi sono diventati più intensi. L’affanno della bambina si è aggravato fino a convincere i genitori che fosse necessario un controllo medico urgente. Venerdì sera, temendo complicazioni data la giovane età della piccola, la madre e il padre hanno deciso di recarsi al Pronto soccorso dell’ospedale Santa Maria del Prato di Feltre.
Gli accertamenti in Pediatria
Come da protocollo, dopo l'arrivo in Pronto soccorso e l’accettazione, Ludovica è stata indirizzata al reparto di Pediatria per la presa in carico specialistica. Qui la bambina è stata visitata con attenzione e sottoposta agli esami ritenuti necessari sulla base del quadro clinico del momento.
Secondo quanto ricostruito, al termine degli approfondimenti i parametri vitali della bambina non avrebbero evidenziato segnali di particolare gravità: ossigenazione adeguata, condizioni generali stabili. Per questi motivi, viene ipotizzato, il medico pediatra non ha ravvisato la necessità di un ricovero in osservazione e ha scelto di dimetterla, prescrivendo una terapia e chiedendo ai genitori di monitorare la situazione nelle ore successive. La famiglia, rassicurata dall’esito positivo della visita, è quindi tornata a casa.
Il malore improvviso e i tentativi di rianimazione
Poche ore dopo il rientro, però, un evento improvviso ha trasformato la serenità in tragedia. Ludovica ha iniziato a respirare con grande difficoltà, sprofondata in un affanno grave e repentino. Il malore è stato talmente violento da gettare i genitori nel panico che hanno immediatamente chiamato il 118.
L’ambulanza è arrivata rapidamente dall’ospedale di Feltre e i sanitari hanno messo in atto ogni manovra salvavita possibile. Nonostante gli sforzi disperati dell’equipe, non è stato possibile rianimare la piccola: il suo cuore ha cessato di battere lasciando attonita e distrutta la famiglia, che fino a poche ore prima era stata rassicurata sulle sue condizioni.
L’indagine interna dell’Ulss 1 Dolomiti
Di fronte a una perdita così improvvisa e drammatica, l’Ulss 1 Dolomiti ha annunciato l’avvio immediato di un’indagine interna per ricostruire con precisione la sequenza degli eventi, le valutazioni cliniche effettuate e tutte le possibili cause che hanno portato al decesso della bambina.
La direzione dell’azienda sanitaria ha diffuso una nota ufficiale esprimendo profondo cordoglio: "Siamo profondamente colpiti e addolorati per la perdita della piccola. Non possiamo che esprimere le nostre condoglianze alla famiglia e assicurare che è stato avviato un approfondimento interno finalizzato a dettagliare l’accaduto e le possibili cause cliniche del decesso".
Una comunità sconvolta
La morte della piccola Ludovica ha lasciato un vuoto difficile da colmare.
In poche ore una famiglia si è vista strappare la propria bambina, dopo una serata in cui sembrava che i timori più grandi fossero stati fugati. Le prossime settimane serviranno a chiarire le dinamiche cliniche e a rispondere ai tanti interrogativi che questa tragedia solleva.