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Don Giussani verso la beatificazione

Via alla seconda fase: parola ai familiari e ai primi fedelissimi. L’iter inizia il 9 maggio

Don Giussani verso la beatificazione

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Poco dopo essersi insediato, durante una delle messe per don Giussani, il vescovo di Milano Delpini aveva dato come «penitenza» gradita a membri e simpatizzanti di Cl che affollavano il Duomo, «andare a trovarlo» al Cimitero monumentale. Morto in fama di santità il 22 febbraio del 2005, è già «servo di Dio» colui che è stato una delle figure più importanti della Chiesa (non solo) ambrosiana del Novecento, seguito e ammirato in molte parti del mondo. Basti ricordare che a tenere l’omelia, quasi un’agiografìa, per le sue esequie è stato il cardinale Joseph Ratzinger, due mesi dopo Benedetto XVI. Il nuovo passaggio che la Chiesa celebra è l’apertura della seconda fase, la cosiddetta vox populi, l’ascolto dei testimoni. Tra coloro che saranno ascoltati i familiari, le due sorelle e i collaboratori della prima ora, le persone più notevoli che lo hanno seguito e accompagnato, come il biografo Alberto Savorana, il suo successore alla guida di Cl, Júlian Carrón, le suore di via Martinengo, alcuni missionari, soprattutto brasiliani, il vescovo Massimo Camisasca, il cardinale Angelo Scola (se lo consentiranno le condizioni di salute), e tra i laici rappresentanti di ambienti variegati, fino in Brasile e in Argentina, dove l’ha ammirato anche Papa Francesco. Oggi è ancora Delpini, che non può certo essere considerato vicino a Cl, ad annunciare che la causa di beatificazione fa quest’altro passo avanti, dopo l’apertura della «Fase documentale», chiesta dalla Fraternità di Cl e concessa dall’allora arcivescovo Scola nel 2012. Giovedì 9 maggio, alle 17, nella Basilica di Sant’Ambrogio, Delpini presiederà la prima sessione pubblica della Commissione per la «Fase testimoniale», della quale fanno parte il presidente delegato, monsignor Ennio Apeciti e altri due membri, un notaio e don Simone Lucca, il promotore di giustizia, che ha il compito di controllare la correttezza dell’operato del presidente. Racconta Apeciti: «Vorrei lavorare sodo e spero di chiudere la causa diocesana (un momento decisivo dell’intero processo, ndr) entro un anno e mezzo. Mi hanno proposto duecento testimoni, dovrò scendere a sessanta. C’è una fama di santità costante di cui ho parlato all’arcivescovo, che ha dato il suo benestare a procedere mentre continua la fase documentale, già in stato avanzato». Alla fine tutta la documentazione verrà mandata a Roma, al Dicastero delle Cause dei Santi in Vaticano, che valuterà se dichiararlo venerabile. «L’esame attento di un miracolo concesso da Dio per sua intercessione - spiega Apeciti - permetterà al Pontefice di dichiararlo beato e un eventuale altro miracolo, successivo alla beatificazione, di proclamarlo santo». Il 9 maggio si celebra l’Ascensione di Gesù, festa cara a don Giuss. «Questo suo entrare (di Cristo, ndr) in possesso delle cose, nella sua definitività eterna, è nel giorno della sua Ascensione al cielo che viene annunciato, che diventa il contenuto del messaggio che viene dato a tutto il mondo» ha scritto, tra i suoi altri pensieri, Giussani. «Accogliamo con molta gioia questa notizia tanto desiderata» commenta Davide Prosperi, presidente della Fraternità di Cl. La basilica di Sant’Ambrogio, oltre a essere legata al patrono, è vicina all’Università Cattolica. È molto noto il Giussani prof di religione al liceo classico Berchet (dal 1954 al 1967), e anche che a partire dal 1964 iniziò a insegnare teologia alla Cattolica.

È anche in quelle aule che tenne le lezioni raccolte ne «Il senso religioso», uno dei suoi testi più noti, adesso diventato anche podcast.

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