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L'ex terrorista del delitto Tobagi guida il boicottaggio dello scrittore ebreo

Fari accesi sul Salone del libro Giordano si scaglia contro Nevo Attese proteste contro i ministri Salvini, Sangiuliano e Valditara

L'ex terrorista del delitto Tobagi guida il boicottaggio dello scrittore ebreo

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E l'ex terrorista del delitto Tobagi guida il boicottaggio dello scrittore ebreo

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Mancano due giorni all’apertura del Salone del libro di Torino e già compaiono le prime «liste di proscrizione» con gli eventi e le personalità che rischiano di subire contestazioni o censure. A fronte delle centinaia di conferenze previste durante la trentaseiesima edizione della principale fiera del libro italiana, a finire nel mirino dei collettivi, delle femministe, degli ecovandali, dei pro Palestina sono i pochi autori di religione ebraica o di destra che interverranno all’evento.

L’edizione alle porte si preannuncia particolarmente calda per una serie di motivi; da anni la sinistra non accetta che il suo monopolio nel mondo culturale sia in crisi e cerca di impedire che nelle grandi manifestazioni sia garantito il pluralismo. Alla tradizionale preclusione verso il mondo conservatore quest’anno si aggiunge il tema della guerra in Medio Oriente e il sentimento anti israeliano ormai dilagante anche nelle università.

Così l’ex terrorista rosso Francesco Emilio Giordano che fu arrestato e condannato per aver fatto parte del commando che uccise il giornalista del Corriere della Sera Walter Tobagi, ha invitato a boicottare la presentazione del libro dell’autore israeliano Eshkol Nevo con queste parole: «I sionisti mandano nelle città questi ‘intellettuali’ per tentare di ripulire il sangue versato in Palestina. Anche in questo caso il boicottaggio sarebbe utile e necessario».

A rischio di contestazioni anche la presentazione del libro di Fiamma Nirenstein «7 ottobre 2023. Israele brucia» che si terrà sabato al Salone del libro.

Non più solo nelle università ma anche nelle manifestazioni culturali per gli autori ebrei è diventato pressoché impossibile poter esprimere liberamente le proprie idee senza subire censure e contestazioni. Nel mirino di possibili facinorosi, anche l’evento con lo scrittore anglo-indiano Salman Rushdie che tornerà a parlare in pubblico dopo l’attentato subito nel 2022.

L’autore dei «Versetti satanici» è ormai da anni nel mirino dei gruppi islamici radicali e la sua presenza a Torino è perciò particolarmente attenzionata.

Il tentativo di bavaglio non si limita solo a Israele ma abbraccia anche politici e intellettuali di destra come racconta l’articolo pubblicato sul quotidiano La Stampa intitolato «Salone protetto» in cui vengono elencati i principali eventi candidati a finire nel mirino dei contestatori. A rischio l’inaugurazione della fiera con il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano e dell’Istruzione Giuseppe Valditara a causa delle occupazioni e delle proteste in corso nelle università italiane con i collettivi studenteschi che per l’occasione potrebbero trasferirsi al Lingotto di Torino, sede della fiera.

Allo stesso modo preannunciano contestazioni al firma copie del libro del ministro Matteo Salvini «Controvento» previsto per venerdì anche per la possibile presenza del generale Roberto Vannacci. Già nel 2019 un libro dedicato all’allora ministro dell’Interno Salvini generò un’aspra polemica terminata con una censura. Immancabile anche la presenza degli eco vandali che potrebbero mettere nel mirino i libri di autori critici nei confronti delle politiche green europee.

In generale il criterio è sempre lo stesso: viva la libertà di parola purché la pensi come loro, altrimenti ben venga il bavaglio.

Il contrario di ciò che dovrebbe avvenire in una manifestazione culturale.

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