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"Buio e deserto". Ecco come si è scatenato l'inferno all'ospedale di Tivoli

Nessuna delle vittime è morta tra le fiamme: il procurate di Tivoli esclude che possa esserci stato dolo nell'incidente dell'ospedale

"Buio e deserto". Così si è scatenato l'inferno all'ospedale di Tivoli

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"Fiamme partite dall’esterno: incendio colposo": così si è scatenato l'inferno a Tivoli

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Dove fino a poche ore fa c'erano i pazienti e le corsie delle sale operatorie, ora c'è buio e deserto. Anche l'aria è diventata irrespirabile e il Pronto soccorso non esiste più. Un incendio - quello dell'ospedale San Giovanni Evangelista di Tivoli - che è divampato la sera dell'8 dicembre e che è forse partito da un cumulo di rifiuti all'esterno. Il bilancio finale è di 3 morti, ma "nessuno è morto tra le fiamme", come ha specificato il pm titolare del fascicolo, il procuratore di Tivoli, Francesco Menditto. Due delle vittime, secondo quanto si è appreso, sono morte durante le operazioni di soccorso mentre una terza persona è morta durante il trasporto. "Faremo tutto quanto è necessario per fare chiarezza. L'intervento dei soccorritori è stato tempestivo", ha detto ancora Menditto. Bisogna ora risalire alle cause che hanno portato all'incendio, che è scoppiato all'esterno dell'edificio e non nel sottoscala, come invece sembrava in un primo momento.

"Abbiamo acquisito numerose immagini dall'impianto di videosorveglianza, da cui abbiamo un quadro chiaro su quanto accaduto e che ci permettono di escludere al momento il dolo", ha detto ancora il procuratore, aprendo all'incidente. "È partita una fiamma, da capire come ed esattamente da dove. Probabilmente da un'area che sta sotto, dove ci sono dei rifiuti speciali. Bisognerà capire cosa è successo esattamente. Stanno visionando le immagini. Aspettiamo l'esito delle indagini", ha dichiarato Giorgio Giulio Santonocito, direttore generale della Asl Roma 5.

L'errore del conteggio iniziale sulle 4 vittime è dovuto a un decesso precedente allo scoppio dell'incendio. "La signora deceduta non per cause dell'incendio era deceduta da mezz'ora prima. La salma è a disposizione della famiglia. Speriamo giovedì o venerdì, dopo l'autopsia, di restituire anche le tre salme", ha detto Menditto. I tempi sul recupero della struttura, invece, difficilmente saranno brevi: "Non è prevedibile. I tempi di ripristino dell'ospedale non sono brevi". Al momento l'ipotesi di reato è a carico di ignoti per omicidio colposo plurimo e incendio colposo. "Sono state messe sotto sequestro tutte le aree di interesse per le indagini. Quindi il piazzale dove è scoppiato l'incendio e i locali vicini dove si sono estese le fiamme. La restante parte dell'edificio non è sequestrata, pur non essendo al momento agibile", ha aggiunto.

Sono stati lunghi minuti di angoscia all'arrivo dei soccorritori. I primi ad arrivare sono stati i carabinieri, che "si sono subito lanciati nel salvataggio delle persone più deboli e con difficoltà deambulatorie, anche trasportando direttamente il materasso con la persona sopra". Senza paura, gli uomini dell'Arma sono intervenuti "Forzando porte bloccate, respirando fumi tossici, ma cercando di mettere in salvo più persone possibili".

A Tivoli sono arrivate anche le volanti da Roma, "Un gran numero di uomini e mezzi che hanno provveduto a trarre in salvo le persone e capire anche se ci fossero cose nell'immediatezza rilevanti anche per le indagini", ha concluso Maria Antonietta Schioppa del commissariato di Tivoli.

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