"Usato in modo scorretto". Chiude il forum delle foto rubate

Gli amministratori hanno lasciato un messaggio in cui annunciano di aver cancellato "definitivamente tutto ciò che è stato fatto di sbagliato"

"Usato in modo scorretto". Chiude il forum delle foto rubate
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Dopo le polemiche, le accuse e il coro di indignazione che si è sollevato per le immagini dei personaggi noti, inclusi gli esponenti politici, che si sono esposti denunciando l'utilizzo improprio delle loro foto, con anche commenti violenti e volgari, gli amministratori del sito Phica.eu hanno deciso di chiudere il sito. Lo hanno fatto questa mattina dopo l'ondata di sdegno, dopo che esponenti politici sono usciti allo scoperto e dopo che il presidente del Senato, Ignazio La Russa, ha espresso solidarietà alle persone coinvolte.

Gli amministratori esordiscono nel proprio comunicato sostenendo di voler fare chiarezza su quanto detto finora, spiegando che "Phica è nata come piattaforma di discussione e di condivisione personale, con uno spazio dedicato a chi desiderava certificarsi e condividere i propri contenuti in un ambiente sicuro. Purtroppo, come accade in ogni social network, ci sono sempre persone che usano in modo scorretto le piattaforme, danneggiandone lo spirito e il senso originario. È successo con Facebook, con i gruppi su Telegram, ed è successo anche qui". Nonostante gli sforzi, hanno aggiunto, "non siamo riusciti a bloccare in tempo tutti quei comportamenti tossici che hanno spinto Phica a diventare, agli occhi di molti, un posto dal quale distanziarsi piuttosto che sentirsi orgogliosi di far parte. Per questo, con grande dispiacere, abbiamo deciso di chiudere e cancellare definitivamente tutto ciò che è stato fatto di sbagliato".

Ma nel loro comunicato ci tengono anche a fare delle precisazioni, rispondono in modo indiretto alle accuse: "Per evitare equivoci o false voci, ci teniamo a ribadire che: Violenza di qualsiasi tipo, sempre vietata, bloccata e denunciata. Minorenni o contenuti pedopornografici, mai tollerati, sempre bloccati e denunciati. Offese verso le donne, linguaggi da branco e atteggiamenti denigratori, vietati, bloccati e denunciati". E hanno anche dichiarato che in "oltre 20 anni abbiamo sempre collaborato con le forze dell’ordine italiane e internazionali, contribuendo attivamente anche a casi importanti (come quello seguito dal giudice Cantone), fornendo ogni volta dati e supporto per assicurare alla giustizia chi commetteva crimini". Le denunce comunque ci sono, il materiale è stato già raccolto per formalizzare le richieste ma aumentano le segnalazioni. Anche l'ex ministro dell'Istruzione, Lucia Azzolina, ha scelto di esporsi denunciando di essere tra le donne colpite.

"Ho avuto il dispiacere di vedere le mie foto pubbliche commentate su quel sito. Commenti che fanno assolutamente schifo, scritti da uomini volgari e frustrati, che avrebbero bisogno di una vera educazione all’affettività e al rispetto", ha dichiarato Azzolina.

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