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Italia prima in Europa nel contrasto al contrabbando di sigarette

Il secondo rapporto sul commercio illecito nel settore tabacco e E-cig conferma che, in Italia, il contrabbando di sigarette è al 2%

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In Italia, nel 2022 solo il 2,3% del consumo di tabacco deriva traffici illeciti. È quanto rileva il secondo rapporto sul commercio illecito nel settore tabacco e E-cig realizzato da Eurispes, in collaborazione con la Fondazione Osservatorio Agromafie e con il contributo di Philip Morris Italia.

Il rapporto, frutto del lavoro svolto dal Tavolo M.A.C.I.S.T.E. (Monitoraggio Agromafie Contrasto Illecito Settori Tabacchi e E-cig), conferma l’Italia come il Paese con il più basso tasso di traffico illecito e di contraffazione a livello europeo. Ai primi posti si collocano invece Francia (32,4%), Irlanda (24,4%), Inghilterra (21,2%) e Grecia (20,9%). Questi dati, sicuramente soddisfacenti, non devono perciò farci abbassare la guardia perché, come ha ricordato il presidente della commissione Antimafia, Chiara Colosimo, "I traffici illeciti sono il bancomat per le mafie e il contrabbando di tabacco è transnazionale. Secondo Europol, infatti, - prosegue la Colosimo - una volta aperta una rotta di traffico illecito se ne aprono altri: droga, esseri umani e rifiuti tossici". E, in ogni caso, il consumo di sigarette illecite sottrae alle casse dello Stato oltre i 280 milioni di euro di entrate fiscali l’anno. Uno dei problemi evidenziati da Gian Maria Fara, presidente di Eurispes, è appunto che "il contrabbando non viene vissuto dall' opinione pubblica come un reato grave perché danneggia lo Stato che non viene visto come 'amico', mentre la collettività non viene danneggiata". Il mercato dei prodotti del tabacco, invece, vale in Italia circa 20 miliardi di euro con entrate per il fisco che superano i 14,5 miliardi di euro e circa 50mila lavoratori impiegati.

Il principale investitore è la multinazionale Philip Morris che dal 2011 a oggi, grazie a una proficua collaborazione con la Coldiretti, ha investito oltre un milione di euro, aprendo importanti stabilimenti anche al Sud, a Taranto e a Marcianise. Un accordo che, secondo Gennarino Masiello, presidente dell'Organizzazione nazionale Tabacco (Ont), "ha salvato molti posti di lavoro" e ha consentito a tutto il settore di lavorare anche in un’ottica di transizione ecologica, riducendo il consumo di acqua e di combustibili. "La filiera italiana del tabacco è la più importante d'Europa, e nel caso Philip Morris Italia coinvolge oltre 40mila persone attive in agricoltura, industria e servizi. Grazie al lavoro delle forze dell'ordine l'Italia rappresenta una best practice anche nella lotta al commercio illecito, che oggi nel nostro Paese registra una delle quote più basse del vecchio continente", ha ricordato Hannappel, presidente e amministratore delegato Philip Morris Italia a margine della presentazione a Roma del "2 Rapporto sul commercio illecito, mettendo in evidenza la necessità della "collaborazione pubblico-privato" e di "un monitoraggio costante del fenomeno dell'illecito sono condizioni essenziali per tenere alto il livello di guardia".

Infine, Ettore Prandini, presidente Coldiretti, ha posto l’accento sul lavoro dell’Osservatorio sulle agromafie"in termini di contrasto alla commercializzazione, alla vendita di tutti i prodotti che compongono la filiera agroalimentare pone l'Italia al vertice in termine di Paese rispetto al contrasto dell'illecito".

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