Nazionale

"Malta e Libia inattive". "L'Italia non lascia nessuno". La verità sull'ultimo naufragio

Naufragio in zona Sar libica ed ennesima polemica contro il nostro Paese: il ministro degli Esteri e la guardia costiera mettono a tacere chi strumentalizza i naufragi a fini politici

"Malta e Libia inattive". "L'Italia non lascia nessuno". La verità sull'ultimo naufragio

Antonio Tajani in queste ore si trova a Tel Aviv per un convegno di Leonardo e prima di iniziare si è fermato con i giornalisti, con i quali ha avuto modo di tornare sul tema dei migranti, in particolare dei naufragi, che negli ultimi tempi è troppo spesso strumentalizzato e utilizzato come arma contro il governo. "Non bisogna mai strumentalizzare quello che accade", ha detto il ministro degli Esteri, ribadendo la piena fiducia e il pieno appoggio ai corpi marittimi dello Stato, quotidianamente impegnati in operazioni di soccorso in mare.

Il comunicato della guardia costiera

"L'intervento di soccorso è avvenuto al di fuori dell'area di responsabilità Sar italiana registrando l'inattività degli altri Centri Nazionali di coordinamento e soccorso marittimo interessati per area", ha affermato la guardia costiera in merito all'ultimo naufragio, accompagnato dalle solite polemiche. La guardia costiera ha spiegato che la comunicazione di distress da parte di Alarm Phone è arrivata a Italia, Malta e Libia. Successivamente, il barchino è stato visto dall'aereo della Ong "il quale procedeva ad inviare una chiamata di soccorso e contattava il mercantile Basilis L che confermava di dirigere verso il barchino. Tutte le informazioni venivano fornite anche alle Autorità libiche e maltesi".

Il mercantile, spiega il corpo italiano, si è posizionato in modo tale da avere il contatto visivo con l'imbarcazione, senza potersi avvicinare a causa del meteo avverso, che avrebbe causato un incidente. "Le Autorità libiche, competenti per le attività di ricerca e soccorso in quell'area, a causa della mancanza di disponibilità di assetti navali, chiedevano il supporto, così come previsto dalle Convenzioni Internazionali sul soccorso in mare, del Centro Nazionale di coordinamento del soccorso marittimo di Roma che, su richiesta delle autorità libiche, inviava nell'immediatezza, un messaggio satellitare di emergenza a tutte le navi in transito", prosegue il comunicato.

Le operazioni di trasbordo, complicate dal meteo, hanno portato al naufragio. 17 persone sono state soccorse e recuperate dalla nave Froland mentre risultavano dispersi circa 30 migranti. Sono stati 4 i mercantili ad avvicinarsi. Le operazioni di ricerca dei migranti dispersi "continuano con l'ausilio dei mercantili presenti in zona, con ulteriori due mercantili che stanno raggiungendo l'area di ricerca e col sorvolo di due assetti aerei Frontex".

"Sono convinto, conoscendo la guardia costiera, la marina militare italiana e la guardia di finanza, che questi uomini di mare non lascino mai nessuno senza soccorso", ha sottolineato Tajani, rivendicando il coraggio e il costante impegno delle divise. Il ministro ha poi aggiunto di ritenere che "si debba sempre fare un'analisi reale di ciò che accade e mai strumentalizzare perché stiamo parlando di vite umane". E poi ha concluso: "Tutti quanti siamo impegnati per evitare queste tragedie nel Mediterraneo".

Sullo scenario attuale, Tajani ha ricordato che questo governo ha "sempre detto che bisognava impedire le partenze di imbarcazioni non all'altezza di affrontare il mare. Abbiamo già dato una nave alla Guardia costiera libica, altre due verranno consegnate nei prossimi giorni a Messina con il sostegno di una Commissione Europea che finanzia l'acquisto delle motovedette". L'impegno di questo governo nel contrasto all'immigrazione clandestina è noto, l'obiettivo è quello di impedire le morti in mare ma nonostante tutto la sinistra continua a strumentalizzare i morti del naufragio di Cutro, usandoli come arma politica.

Le polemiche della sinistra

"Chiudo con un elemento di grande dolore, la notizia di un nuovo naufragio. È una vergogna per l'Italia e per l'Europa, non possiamo più vedere il Mediterraneo ridotto a un grande cimitero a cielo aperto", ha detto Elly Schlein in chiusura dell'assemblea in merito al naufragio al largo delle coste della Libia, che pare sia avvenuto mentre una nave mercantile cercava di compiere il trasbordo su coordinamento della guardia costiera. Ma nonostante tutto, la sinistra, come si evince anche dalle parole di Schlein, non si arrende.

Le ha fatto eco, con un intervento sconclusionato, anche Nicola Fratoianni: "Hanno più sollecitudine per andare alle feste di compleanno di un 50enne piuttosto che ad organizzare un efficace sistema di ricerca e soccorso nel mare Mediterraneo".

Commenti