Una domenica che avrebbe dovuto scorrere come tante altre si è trasformata in una tragedia sulle rive del Lago di Como, nella zona della Tremezzina, dove una ragazza di 23 anni è stata trovata morta nelle acque antistanti Ossuccio. L’allarme era scattato nel pomeriggio di domenica 7 dicembre, dopo che alcuni oggetti personali appartenenti alla giovane erano stati notati abbandonati su un pontile del Comune. Una circostanza che ha subito insospettito e portato alla chiamata dei carabinieri.
Le ricerche e il ritrovamento
La macchina dei soccorsi si è attivata rapidamente: sul posto sono arrivati i mezzi della Guardia Costiera del 3° Nucleo di Menaggio e una squadra dei vigili del fuoco di Dongo, impegnati inizialmente nelle perlustrazioni in superficie. Con il passare delle ore, e non avendo nessun riscontro, è stato necessario intensificare gli sforzi. Da Torino sono stati inviati i sommozzatori dei vigili del fuoco, specializzati nelle operazioni in profondità.
È stato proprio grazie al lavoro dei sub che, in serata, il corpo della giovane è stato individuato sul fondale del lago, a circa dodici metri di profondità. Sul luogo del ritrovamento sono intervenuti anche gli operatori del 118, ma per la ragazza non c’era più nulla da fare: i sanitari non hanno potuto che constatarne il decesso.
Indagini in corso, nessuna pista esclusa
La dinamica di quanto accaduto resta al momento poco chiara. Non si sa perché la ragazza si trovasse sul pontile, né in quali circostanze sia finita in acqua.
Gli investigatori stanno lavorando per ricostruire i movimenti della giovane nelle ore precedenti alla scomparsa, mentre gli accertamenti medici dovranno fornire ulteriori risposte. Al momento non viene esclusa alcuna ipotesi, e le autorità stanno mantenendo il massimo riserbo in attesa di elementi più concreti.