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Scatta l'allarme per un fungo tossico identico a uno commestibile: cosa si rischia

Decine di vittime a causa di intossicazione da "fungo dell'ulivo", confuso dai cercatori con il "galletto"

Scatta l'allarme per un fungo tossico identico a uno commestibile: cosa si rischia
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Archiviata l'estate, con l'arrivo dell'autunno e delle prime piogge, la stagione dei funghi è scattata come ogni anno: migliaia di appassionati si mettono alla ricerca di prelibati esemplari, scandagliando le aree boschive, ma il rischio di raccoglierne qualcuno non commestibile e tossico è sempre dietro l'angolo

Ormai il "fai da te", anche tra i meno esperti, ha preso il sopravvento, e sono sempre più numeroso i cercatori di funghi che si appoggiano alle applicazioni installate sul proprio cellulare nella convinzione di avere uno strumento infallibile su cui fare affidamento, riducendo a zero i rischi. Evidentemente così non è, e l'intelligenza artificiale sta mostrando tutti i suoi limiti in particolar modo in Toscana, regione dalla quale provengono i più numerosi casi di intossicazione da Omphalotus olearius, nella foto a sinistra, un esemplare noto comunemente come "fungo dell'ulivo".

Ma quel'è esattamente il pericolo che si cela dietro questo fungo tossico? La sua grande somiglianza con il diffuso e apprezzatissimo "galletto/gallinaccio/finferlo", nomi con cui è noto ai più il Cantharellus cibarius, nella foto a destra."Circa il 30% delle persone che si sono sentite male avevano mangiato l’Onfalotus olearius", dichiara a Il Corriere la direttrice dell’Unità funzionale Produzioni primarie vegetali e raccolta dei prodotti selvatici Guendalina Allodi. Alla base di questo incremento percentuale di casi, anche nel raffronto coi dati degli anni scorsi, è conseguenza proprio del fatto che troppi cercatori si fidano ciecamente delle app per distinguere due tipologie di funghi le cui differenze sono minime ed evidentemente difficili da cogliere per un software.

È possibile cogliere qualche segnale esteriore per evitare rischi? Partiamo innanzitutto col dire che il colore giallo scuro accomuna le due tipologie. Il cosiddetto "fungo dell'ulivo è veramente simile a quello del galletto. In più si trova sempre vicino ai pezzi di legno e quindi è facilmente individuabile", puntualizza il micologo Andrea Pompili a Il Corriere. C'è comunque un particolare che aiuta, vale a dire la parte che sta sotto al "cappello", dal momento che "ha delle lamelle che scorrono lungo tutto il gambo". In cottura emerge un atro dettaglio inequivocabile: mentre il galletto/finferlo mantiene la sua tipica colorazione gialla, il fungo dell'ulivo si scurisce in modo evidente.

Per fortuna l'ingestione di un esemplare di Omphalotus olearius non è letale, ma i disturbi intestinali e i vomiti possono manifestarsi in modo così grave da costringere la vittima a recarsi in ospedale.

“I funghi sono un tesoro del nostro territorio, ma ogni anno si verificano intossicazioni dovute a superficialità o scarsa conoscenza", precisa Allodi,"nessun metodo empirico, né le app di riconoscimento, possono sostituire il giudizio di un micologo. L’unica strategia sicura è far controllare i funghi ai nostri sportelli".

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