
C’è un nesso «causa-effetto» tra la morte per Covid di alcune persone e la terapia domiciliare «paracetamolo-vigile attesa» voluta dal ministro della Salute Roberto Speranza e difesa fino al Consiglio di Stato anche se era stata bocciata dalla comunità scientifica? Se l’è chiesto il pm di Roma che ha deciso di aprire un’inchiesta. Ne dà notizia «la Verità» in edicola oggi, secondo cui il pm di Roma Giorgio Orano, titolare del fascicolo nella Capitale, avrebbe raccolto la denuncia dei parenti di alcune vittime, chiedendo ai colleghi di altre sette città d’Italia (Como, Lecco, Ragusa, Monza, Lecce, Bologna e Torino) di indagare per omicidio colposo gli allora vertici del ministero della Salute e di Aifa e alcuni medici di base
Era stata presentata nella Capitale la denuncia di tre parenti di vittime Covid, basata sull’ipotesi che la causa dei decessi sia attribuibile alla mancata somministrazione di terapie efficaci. In tutto, i morti oggetto di una relazione peritale medica collegiale, depositata a supporto della denuncia presentata a Roma, riguarderebbero dieci casi clinici, nove dei quali poi sarebbero morti di Covid. Secondo quanto anticipato dalla «Verità», nel report si legherebbe «il ritardo nell’inizio della terapia, come prescritto dal protocollo “vigile attesa”» come un meccanismo «determinante alla base dei decessi». Del collegio di medici fanno parte il cardiologo Alessandro Capucci e i medici Andrea Mangiagalli, Agostino Ciucci, Rosanna Chifari e Antonio Palma.
Nel mirino dei parenti delle vittime ci sarebbero quattro medici di base , l’ex ministro Speranza, il suo braccio destro ed ex viceministro Pierpaolo Sileri, gli ex presidenti di Aifa Domenico Mantoan e Giorgio Palù e l’ex dg Nicola Magrini, il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana e Filippo Anelli, presidente dell’Ordine dei medici, assieme a tutti i funzionari che firmarono le circolari ministeriali del 22 marzo 2020 e del 30 novembre 2020 sulla terapia domiciliare, con linee guida che secondo i medici «non avevano base scientifica», come lasciare i malati di Covid a casa ad attendere una guarigione spontanea, senza una cura.
«Fin dall’aprile del 2020 ministero e Aifa furono informati di quale fosse la strada indicata dalla medicina dell’evidenza per curare efficacemente il Covid e di quali fossero i rischi della vigile attesa, ma continuarono a consigliare quest’ultima», dicono i parenti delle vittime nella denuncia. È probabile che su questa vicenda si dovrà pronunciare il Tribunale dei ministri, che in passato a Brescia ha già archiviato la posizione di Speranza e dell’ex premier Giuseppe Conte rispetto al nesso eziologico tra circa 4mila morti e la mancata Zona Rossa nella Bergamasca legata anche alla mancata applicazione del Piano pandemico.
«Apprendiamo che sette procure italiane indagheranno d’ufficio per omicidio colposo su “paracetamolo e vigile attesa”», sottolinea il deputato Fdi Alice Buonguerrieri. «Come Fratelli d’Italia sostiene fin dall’inizio della pandemia, le linee guida del ministero della Salute destano ancora oggi enormi perplessità, suffragate anche da studi scientifici».
Secondo la capogruppo di Fratelli d'Italia in commissione Covid «lascia attoniti che l’allora ministro Speranza insista ancora oggi nel negare la faccenda, liquidandola come un’invenzione dei cosiddetti “No Vax”. Ne dovrà invece rispondere agli italiani e alla giustizia», dice in una nota.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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