Scontri a Torino durante il corteo dei pro Pal che aveva l'obiettivo di raggiungere l'aeroporto di Torino-Caselle. La polizia ha fermato il corteo sulla tangenziale prima che potesse raggiungere il terminal, sia attraverso cariche di aleggerimento che con gli idranti. Al momento una persona è stata fermata, mentre si registrano lanci di oggetti contro le forze dell'ordine. In corteo ci sono anche gli antagonisti di Askatasuna. Proprio per la tipologia di gruppi presenti in corteo, il livello scontri è stato considerato elevato fin dall'inizio, tanto che a Caselle tutti i negozi sono stati chiusi in via precauzionale.
"Per motivi di ordine pubblico i passeggeri in partenza sabato 27 settembre sono invitati a raggiungere lo scalo con largo anticipo", si legge nella comunicazione fatta da Sagat, ente gestore dello scalo piemontese. L'obiettivo dichiarato non è stato raggiunto, dopo due cariche di alleggerimento i manifestanti hanno desistito dall'obiettivo di raggiungere l'aeroporto, che volevano bloccare, e di invadere Leonardo. Le forze dell'ordine in assetto antisommossa, memori di quanto accaduto a Milano lunedì, hanno circondato l'aeroporto e non hanno permesso ai manifestanti di passare. "Se non ci fate passare di qua, passeremo da un’altra parte", hanno dichiarato, prima di tornare sui propri passi. La tensione resta alta nei pressi dello scali e la manifestazione è costantemente sorvegliata dagli agenti ma anche da un elicottero che sta sorvolando la zona. Stanno alle informazioni fornite dagli stessi manifestanti, il corteo delle biciclette pare sia riuscito ad aggirare il blocco di polizia ma non dovrebbe avere i mezzi e la forza per bloccare l'aeroporto e Leonardo.
Come se avessero già preventivato di essere bloccati prima di raggiungere l'aeroporto, i pro Pal hanno cambiato strategia e messo in atto una manifestazione diffusa con lo scopo di forzare i cordoni da più parti per aumentare la propria efficacia. Alcuni gruppi si sono mossi attraverso i campi, altri hanno cercato di raggiungere la tangenziale. Ma gli agenti sembrano decisi a non farli passare, anche se un gruppo è riuscito a raggiungere le recizioni dello scalo e ad avvicinarsi pericolosamente alla pista. Sono stati poi respinti ma ora è caos sulla strada provinciale che conduce allo scalo, dove passa solo chi mostra una carta d'imbarco valida. La Questura ha comunicato il ferimento di due agenti. Il gruppo che si è spostato verso il centro è quello più corposo e nella sua marcia ha lanciato bottiglie contro una bandiera di Israele esposta su un balcone, senza riuscire a colpirla. Gli organizzatori hanno invitato "a non cadere in provocazioni". Prima di sciogliere la manifestazione i Pro Pal hanno ripetuto al microfono davanti agli stand del Salone dell'Auto: "Dai suv ai carri armati blocchiamo tutto". Rivolgendosi poi alle persone presenti hanno detto: "Scusate se disturbiamo la vostra passeggiata del sabato pomeriggio ma c'è un genocidio in corso e qui ci sono industrie che vendono armi a Israele".
Nel frattempo a Genova una parte dei manifestanti, circa 200, che si stava organizzando per la fiaccolata per Gaza organizzata da Music for Peace, è corsa al varco portuale di Ponte Etiopia, nel porto di
Genova, perché i portuali del Calp hanno reso noto che proprio in banchina a Ponte Etiopia una nave cargo della compagnia israeliana Zim stava caricando materiali pericolosi. Sul posto anche il reparto mobile della Polizia.