Scende dall'auto per prestare soccorso: milanese pestato da una baby gang a Napoli

Trasportato d'urgenza in ospedale, l'uomo ha riportato un trauma cranico, una frattura scomposta al naso, lesioni facciali e la frattura dello zigomo

Scende dall'auto per prestare soccorso: milanese pestato da una baby gang a Napoli
00:00 00:00

Un ingegnere milanese è stato pestato brutalmente a Napoli da una baby gang sotto gli occhi dell’anziana madre e dei suoi due figli di 10 e 14 anni. L’aggressione violenta è avvenuta la sera del 26 agosto in via Marino, nel quartiere napoletano di Fuorigrotta. Il suo nome è Raffaele Di Giacomo, 47 anni, ora ricoverato in gravissime condizioni ma non rischia la vita. La sua unica "colpa" è stata quella di avere aiutato un ragazzo caduto dopo un incidente stradale. Trasportato d'urgenza in ospedale, l'uomo ha riportato un trauma cranico, una frattura scomposta al naso, lesioni facciali e la frattura dello zigomo. Ecco cosa è successo nel dettaglio e quali sono i motivi dell'aggressione gratuita.

Cosa è successo

La vittima dell'aggressione è un ingegnere professionista, fratello del consigliere della X Municipalità Sergio Lomasto. L'intera vicenda ha inizio durante la tarda serata di martedì 26 agosto, intorno alle 23. Più precisamente all'incrocio tra via Giambattista Marino e via Gonzaga, nei pressi di un McDonald's. "Mio fratello stava accompagnando nostra madre a casa" racconta Lomasto a Napoli Today, "e con lui c'erano anche i due figli di 10 e 14 anni". Mentre stavano viaggiando in auto, sempre stando al racconto del fratello, un ragazzino gli ha tagliato la strada in scooter scendendo dal marciapiede e "mio fratello ha frenato di colpo". "Dietro di lui c'erano dei giovanissimi che correvano in motorino, uno di questi, per evitarlo, è caduto. Mio fratello è uscito dall'auto per vedere se si fosse fatto male e si è trovato sei ragazzi addosso che hanno cominciato a picchiarlo. Un attimo dopo si sono aggiunti altri ragazzi che erano nei paraggi, e anche loro lo hanno aggredito", racconta con dovizia di particolari.

"Fortunati che non sia andata peggio"

Il fratello, poi, ha voluto esprimere tutta la sua preoccupazione per quanto riguarda le baby gang. "Il paradosso è che dobbiamo dirci fortunati che non sia andata peggio. Che non sia spuntato fuori un coltello.

E se fosse intervenuto il figlio più grande? Ha 14 anni, quasi coetaneo di queste bestie. Poteva andare peggio. Ma è inimmaginabile — ha concluso — che i cittadini debbano temere di uscire dopo le 21, quasi costretti a vivere sotto coprifuoco imposto dalle baby-gang".

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica