
Quel che si temeva alla vigilia si è verficato: a Milano, il corteo non autorizzato contro il "Remigration Summit", si è trasformato nel solito assalto alla polizia da parte dei facinorosi di centri sociali, anarchici e collettivi di sinistra. I manifestanti, alcune centinaia, con passamontagna e caschi hanno imboccato via Leopardi, cercando di raggiungere l'ingresso sul retro della stazione Cadorna. Hanno iniziato un lancio di petardi e oggetti contundenti contro la polizia, che ha risposto con cariche di alleggerimento. I protagonisti sono sempre gli stessi, ben noti, ed è necessario sottolineare che mentre a Gallarate non ci sono stati problemi con il convegno organizzato dalla destra-destra europea, definita "fascista", il corteo dei sedicenti antifascisti ha creato il caos a Milano.
"La sinistra raggiunge nuovi livelli di imbarazzo. A Milano, ancora una volta, centri sociali e antagonisti sono scesi in piazza non per protestare, ma per aggredire le forze dell'ordine. Una scena indegna che dimostra, senza ombra di dubbio, quanto a sinistra siano allergici alla democrazia. Chi sono davvero gli estremisti? Coloro che organizzano un incontro pacifico in un teatro o chi scatena la guerriglia urbana, armato di pietre e petardi contro servitori dello Stato?", ha dichiarato Silvia Sardone, vicesegretaria della Lega. La senatrice di Forza Italia e vice presidente del Senato, Licia Ronzulli, ha sottolineato che "la deriva per cui ormai, in Italia, manifestare significa aggredire le forze dell'ordine deve finire". Il diritto di manifestare è sacrosanto ma "non può e non deve trasformarsi nella libertà di assalire chi lavora per la sicurezza di tutti".
Nella manifestazione autorizzata in piazza San Babila, promossa da 70 sigle di associazioni, partiti e sindacati, è stato diffuso un messaggio audio del sindaco di Milano Beppe Sala, che ha letto un articolo della Costituzione. A quel punto, però, una parte della piazza lo ha fischiato ed è partito anche qualche buuu. Gli organizzatori hanno precisato che a fischiare sono stati gli esponenti dei centri sociali presenti, tra cui il Cantiere. Dopo gli scontri a Cadorna, invece, i manifestanti non autorizzati hanno proseguito per via Caradosso, dove il percorso è stato bloccato dalle forze dell'ordine. Gli attivisti dei centri sociali hanno iniziato a lanciare petardi e bottiglie di vetro. La polizia ha usato i lacrimogeni. Poi sono ripartiti in corteo e tornati su via Boccaccio.
Giunti a Pagano, la manifestazione si è fermata: la polizia e i carabinieri si sono schierati con i mezzi, chiudendo i
manifestanti, che sono stati costretti a fermarsi. Trovandosi chiusi, hanno rinunciato alla loro marcia e si sono dispersi, non prima di aver gridato ancora qualche slogan contro la polizia e i carabinieri.
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