Iniziato lo sgombero del Leoncavallo: sfratto avviato dopo 31 anni di occupazione. Salvini: “Decenni di illegalità”

Il centro sociale milanese era occupato dal 1994. La polizia ha eseguito lo sgombero con l'ufficiale giudiziario

Iniziato lo sgombero del Leoncavallo: sfratto avviato dopo 31 anni di occupazione. Salvini: “Decenni di illegalità”
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Dopo decenni è stato sgomberato il centro sociale Leoncavallo di Milano. Questa mattina sono intervenuti sul posto, in via Watteu, diversi agenti e mezzi della Polizia di Stato e l'ufficiale giudiziario ma la struttura, occupata dal 1994, era già stata liberata dal centro sociale. Giorgia Meloni ha dichiarato "in uno Stato di diritto non possono esistere zone franche o aree sottratte alla legalità. Le occupazioni abusive sono un danno per la sicurezza, per i cittadini e per le comunità che rispettano le regole. Il Governo continuerà a far sì che la legge venga rispettata, sempre e ovunque: è la condizione essenziale per difendere" i diritti di tutti. "Decenni di illegalità tollerata, e più volte sostenuta, dalla sinistra: ora finalmente si cambia. La legge è uguale per tutti: afuera", ha dichiarato Matteo Salvini.

Il centro sociale è attivo dal 1975: originariamente fondato in via Leoncavallo, da lì è stato sgomberato ad agosto del 1994. Dopo un breve periodo di attesa, alcune settimane dopo è stato occupato lo stabile di via Watteau. Lo sfratto era stato nuovamente notificato per il 9 settembre. Si è però deciso negli ultimi giorni di anticipare ad oggi, quando le operazioni sono iniziate intorno alle 7.30. "Ci stanno sgomberando! Accorrete numerosi in via Watteau", è l'appello accorato diffuso tramite social network dal centro sociale nella mattinata di oggi, quando fin dalle prime ore del mattino le autorità si sono presentate nello stabile occupato per procedere con lo sgombero.

"Dopo anni di occupazioni finalmente sgomberato il centro sociale Leoncavallo, covo di delinquenti e ritrovo di illegalità e abusivismo da decenni. I compagni devono lasciare lo spazio occupato dove fanno affari illeciti da anni nel silenzio complice della sinistra. Nonostante gli appelli e la solidarietà vergognosa di larga parte della sinistra, finalmente la legalità è stata ripristinata. Ora il comune di Milano non osi pensare a concedere, con bandi di favore, uno spazio pubblico a questi criminali come purtroppo successo con il Lambretta. No a regali ai centri sociali", ha dichiarato Silvia Sardone, onorevole europeo della Lega. Il Leoncavallo "deve continuare ad emettere cultura, chiaramente in un contesto di legalità", ha dichiarato il sindaco Beppe Sala. "L'intervento sul Leoncavallo era sì previsto, ma per il 9 settembre. In considerazione di questa timeline ufficiale, come Comune avevamo continuato, con i responsabili del Leoncavallo, un confronto che portasse alla piena legalità tutta l'iniziativa del centro. Si stavano valutando varie soluzioni a norma di legge, che potessero andare nel senso auspicato. Sono convinto, e l'ho già dichiarato in precedenza, che il Leoncavallo rivesta un valore storico e sociale nella nostra città", ha aggiunto il sindaco.

"È uno sfratto esecutivo. Avremo 30 giorni per trovare un accordo con la proprietà per prendere un po’ di cose", hanno dichiarato le Mamme del Leoncavallo, che stanno cercando di fare un punto della situazione. "Di certo il Leoncavallo è andato, una tragedia, ma preferiamo aspettare per altre dichiarazioni", hanno aggiunto. Marco Grimaldi, deputato di Avs, si è schierato con il Leoncavallo che, a suo avviso, non è "centro sociale qualunque: un presidio culturale, politico, umano. Un luogo che da cinquant'anni dà voce a chi non ne ha, che ha curato ferite sociali che le istituzioni hanno spesso ignorato".

Oggi, ha aggiunto, "mentre le forze dell'ordine presidiano via Watteau, si consuma l'ennesimo atto di violenza immobiliare. La nostra totale solidarietà al Leoncavallo. Non ci stiamo a vedere Milano svuotata di senso, ridotta a vetrina per turisti e speculatori".

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