Uccise Desirée Piovanelli: Erra è già fuori dal carcere

È stato condannato a 30 anni di carcere per l’omicidio della giovane bresciana e tra un anno sarà libero. Intanto non è più in carcere a Bollate ma affidato ai servizi sociali e collocato in una struttura

Omicidio Desirée Piovanelli: nel 2025 Erra tornerà libero
Omicidio Desirée Piovanelli: nel 2025 Erra tornerà libero
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È stato condannato a 30 anni di carcere per l’omicidio di Desirée Piovanelli, 14 anni, e l’anno prossimo tornerà in libertà. Intanto da mesi non è più in carcere a Bollate ma affidato ai servizi sociali e collocato in una struttura. Giovanni Erra aveva 36 anni quando, il 28 settembre del 2002, con tre minorenni, fu arrestato per aver barbaramente ucciso e poi nascosto il cadavere della piccola Desirée Piovanelli. I tre giovani (Nicola, Nico e Mattia) da tempo hanno finito di scontare le diverse pene mentre Erra, in virtù dei benefici di legge per buona condotta, tornerà in libertà nel 2025 così come ha raccontato Bresciaoggi raccontandone la storia giudiziaria che lo vede già lontano dalla cella e affidato a una comunità di recupero. Erra potrebbe tornare così libero verso la fine dell’anno dal momento che il suo arresto risale al mese di ottobre del 2002.

La vicenda processuale

A confermare l’avvio alla libertà è stato l’avvocato Antonio Cozza. Il legale si è occupato anche di una possibile istanza di revisione del processo dove in primo grado era stato condannato all’ergastolo, in appello la pena era stata ridotta a 20 anni, quindi il ricorso della procura generale di Brescia in Cassazione. La Suprema Corte decise un nuovo processo. L’appello bis venne celebrato a Milano. Nel capoluogo lombardo la pena risalì fino a 30 anni di carcere, destinata a diventare quella definitiva.

La condanna 19 anni fa

Era il 3 novembre 2005 quando Erra venne condannato a Milano e nelle motivazioni i giudici scrissero con riferimento al delitto come Erra avesse “una personalità disumana e insensibile al richiamo umanitario anche di fronte a una ragazza che implorava pietà“. Non solo. Per il tribunale la partecipazione al fatto, nella sua qualità d’adulto, ha contribuito notevolmente a rafforzare il proposito delittuoso dei tre minori, i quali, senza il conforto dell’adulto, verosimilmente non avrebbero coltivato quel proposito delittuoso.

L’omicidio

La ragazza venne uccisa, in una cascina a poche centinaia di metri dalla casa dei genitori, perchè si era opposta a un tentativo di violenza sessuale. Sin dalle ore successive alla scomparsa di Desirée i carabinieri della compagnia di Verolanuova capirono che non poteva trattarsi di un allontanamento volontario.

Ma la certezza che ogni speranza doveva essere abbandonata avvenne solo quando, il 4 ottobre, Nicola crollò, nell’interrogatorio e rivelò dove si trovava il corpo della ragazza. Il resto è storia degli ultimi giorni. Con Erra che non è più in cella e tra un anno tornerà libero di vivere la sua vita da uomo libero.

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