Roma - Il ministro degli Esteri, Franco Frattini, ha espresso "profondo rammarico" per le parole della Frankfurter Allgemeine Zeitungdel contro il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Si tratta, ha detto Frattini, di "affermazioni gravi e inaccettabili", soprattutto perché il capo dello Stato "ha espresso un sentimento condiviso da tutti gli italiani".
La polemica con la Germania Il titolare della Farnesina ha fatto sapere che troverà "sicuramente il modo di parlare di questo (con Berlino, ndr) nel rispetto della loro decisione di ricorrere a una Corte internazionale" contro la sentenza della Cassazione sulla strage di Civitella. Frattini ha anche, comunque, tenuto a precisare che che i rapporti con Berlino sono "continui". Ieri il domenicale della Frankfurter Allgemeine Zeitung aveva fatto riferimento critico alle posizioni del capo dello Stato Giorgio Napolitano e alla sentenza della Cassazione che impone a Berlino di risarcire i parenti delle vittime delle stragi naziste in Italia.
L'attacco della Faz "Per alcuni in Italia - scrive la Faz - la Seconda guerra mondiale non è ancora finita; non lo è per il presidente della Repubblica Napolitano, e non lo è per quelli che sono rimasti nel Palazzo di Giustizia di Roma - come un tempo i soldati giapponesi su un’isola abbandonata del Pacifico non toccata dai cambiamenti", scrive l’autorevole quotidiano tedesco. "I giudici della Cassazione ritengono che le azioni militari tra il Reich tedesco e i 'piccoli italiani' debbano proseguire ed essere concluse con la vittoria dell’Italia attraverso mezzi giuridici", prosegue il giornale. Ricordando il discorso tenuto lo scorso fine settimana da Napolitano ad El Alamein, la Faz notava che il presidente della Repubblica, "da fedele membro del Partito Comunista Italiano, di cui ha fatto parte dal 1945 fino alla sua trasformazione in Democratici di Sinistra nel 1991, ha portato avanti la guerra con mezzi politici, quasi 70 anni dopo quegli eventi".
Le accuse al Belpaese L’Italia non ha avuto solo il ruolo di vittima, conclude il giornale, che si sofferma infine sulla Resistenza, "mito fondante" della Repubblica. Ieri è emerso che la Germania intende ricorrere alla Corte Internazionale di Giustizia dell’Aja contro la sentenza della Cassazione, che impone a Berlino di risarcire i parenti delle vittime della strage di Civitella, Cornia e San Pancrazio (in provincia di Arezzo), dove il 29 giugno 1944 i nazisti uccisero 203 civili. Nel frattempo, Napolitano ha ricevuto questa mattina al Quirinale l’Ambasciatore d’Italia nella Repubblica Federale di Germania, Antonio Puri Purini.
Schifani: "La Germania chiarisca" Il presidente del Senato Renato Schifani ha manifestato il proprio "rammarico" per le espressioni sul Capo dello Stato italiano, contenute in un articolo del giornale tedesco Fez. "Al Presidente - afferma il numero uno di Palazzo Madama - oggetto di ingiuste critiche per i concetti da lui formulati in occasione della commemorazione a El Alamein, va la mia piena solidarietà". Schifani ha poi auspicato "un chiarimento da parte tedesca, anche alla luce delle apprezzabili e condivise parole pronunciate dal nostro ministro degli Esteri, Franco Frattini".
L'ambasciatore tedesco: "Articolo errato" "In Germania e in Italia vige il principio della libertà di stampa, ciononostante: l’articolo è ineffabile, errato e completamente inadeguato nei confronti del Presidente Napolitano". Questo il commento dell’ambasciatore tedesco Michael Steiner sull’articolo della Frankfurter Allgemeine Zeitung che ha duramente criticato il Capo dello Stato per aver parlato di "storica insostenibilità delle ragioni, delle motivazioni e degli obiettivi dell’impresa bellica nazi-fascista". L’ambasciatore ha anche scritto una lettera allo stesso Napolitano dove si dice che le "opinioni espresse nell’articolo non rispecchiano affatto il punto di vista del Governo tedesco". Non solo. "Il grande impegno del presidente Napolitano a favore dell’ulteriore sviluppo delle relazioni italo-tedesche - si legge nella missiva - e i suoi fattivi sforzi volti a mantenere vivo il ricordo degli orrori della guerra e del regime totalitario godono di grande apprezzamento in Germania".
La replica del Quirinale Al Colle la lettera dell'ambasciatore tedesco è stata accolta "con compiacimento".
E in una nota diffusa dalla presidenza della Repubblica, il capo dello Stato prende atto delle dichiarazioni rilasciate a Berlino da un portavoce del governo tedesco su quelle affermazioni giornalistiche giudicate "irresponsabili e per questo da respingere".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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