’Ndrangheta, raffica d’arresti all’Ortomercato

Il sequestro di un carico di 230 chili di cocaina che viaggiava a bordo di un camper «confuso» tra i mezzi della Parigi-Dakar è solo l’aspetto più eclatante della maxi operazione degli investigatori della sezione criminalità organizzata della squadra mobile che, coordinati dalla Dda (Direzione distrettuale antimafia), hanno lavorato quasi tre anni per sgominare una potentissima organizzazione malavitosa milanese che ruotava intorno alle cosche Morabito-Bruzzaniti-Palamara ma aveva appoggi e giri d’affari internazionali, tra il Sudamerica e l’Africa.
Da questa indagine Milano si configura come la capitale economica della ’ndrangheta. È qui infatti che i balordi, all’interno dell’Ortomercato, avevano costituito una serie di società, uffici e cooperative di servizio che usavano per riciclare il denaro proveniente dal traffico internazionale di droga e da tutti i traffici illeciti delle cosche. Predolin, presidente di So.ge.

mi si chiama fuori: «Le società coinvolte non hanno mai operato nell’area mercatale».
Tra i 70 indagati anche un assessore comunale di Arese accusato di abuso d’ufficio per il rilascio di licenze facili, come quella per il night club «For a King» di via Lombroso.

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