La Giustizia deve essere riformata. Senza ulteriore indugio. Questa volta, a chiederlo a voce alta sono le imprenditrici, le operatrici del diritto e le principali istituzioni del mondo giudiziario. È l'importante argomento di dibattito, al centro del nuovo numero di Nea - il primo periodico, edito da Golfarelli, in edicola nei prossimi giorni con il Giornale, dedicato esclusivamente alle donne d'impresa e alle professioni, al femminile. In copertina, c'è Lorenza Morello, presidente dell'Associazione nazionale avvocati per la mediazione e al vertice di FormaMed, società molto attiva nel settore. Protagonista di una vivace intervista, Morello sottolinea le criticità del sistema economico italiano - per via delle lungaggini giudiziarie - e sottolinea l'importanza del ruolo svolto dalle soluzioni stragiudiziali, prime tra tutte, le mediazioni. «La situazione italiana è drammatica - dichiara Morello a Nea -. I tribunali traboccano di cause e per molte di queste, la parola fine, non arriva prima di dieci anni. È un dato inquietante. Non è più possibile che, un contenzioso facilmente risolvibile da un mediatore professionale, in breve tempo, ingolfi, invece, le aule dei tribunali perché, deve arrivare davanti a un giudice tradizionale. Un Paese con una giustizia lenta disincentiva gli investimenti esteri. È il caso dell'Italia, dove gli investitori stranieri non vengono, proprio perché consapevoli che, in caso di conflitto, non è possibile stimare né i tempi, né i costi di giudizio, né tanto meno un quantum, a breve, da recuperare». Sui tempi «biblici» giudiziari, interviene anche Maria Elisabetta Alberti Casellati, sottosegretario di Stato alla Giustizia. «Abbiamo cercato di dare efficienza alla macchina giudiziaria - sostiene -. Rispetto allo stato fallimentare in cui l'abbiamo trovata, all'inizio della legislatura, possiamo dire, con soddisfazione, di aver fatto notevoli passi avanti».
Ma, protagoniste del periodico che parla al femminile, sono soprattutto le donne più influenti dell'economia italiana. «Nea, nuova nell'antico greco, è un periodico nuovo, appunto, stimolante e diverso nel panorama delle riviste femminili - spiega l'editrice Maria Elena Golfarelli -; è estraneo ai luoghi comuni che relegano la donna a oggetto, consumatrice e bersaglio pubblicitario. Consapevolezza, conoscenza e autorevolezza. Sono questi i principi ai quali ci ispiriamo perché, è con queste armi che, l'altra metà del cielo, conquista la terra».
Donne che, non sognano ma realizzano aziende attive. Pragmatiche, ambasciatrici del fare impresa e pilastri sostanziali nell'economia del Paese. E non solo. Si tratta di protagoniste della società, arrivate con le loro forze e il loro talento, ai vertici del mondo economico, finanziario, politico, imprenditoriale e culturale.
«Ogni storia o protagonista sono per Nea uniche. Le prime, le migliori. Questo, perché ogni donna lo è - aggiunge Golfarelli -. Con questa edizione ho voluto mettere in luce come qualunque donna con merito, intelletto, talento, coraggio e soprattutto passione, è in grado di arrivare dove vuole. Ne siamo consapevoli e, per primi, abbiamo voluto dimostrarlo».
Tra le protagoniste del prossimo numero di Nea, c'è - non a caso - Lella Golfo, presidente della Fondazione Marisa Bellisario, l'associazione nata per valorizzare le professionalità femminili.
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