Negli Usa è caccia al ladro degli «Atleti» di Andy Warhol

Negli Usa è caccia al ladro degli «Atleti»  di Andy Warhol

Undici ritratti di atleti famosi, firmati Andy Warhol scomparsi in una notte. Un furto che ha tutta l’aria di essere su commissione e una ricompensa da un milione di dollari offerta da un anonimo a chiunque fornisca informazioni utili a ritrovare i preziosi quadri. Sono gli elementi dell’ultimo colpo grosso inflitto a uno dei più celebri collezionisti d’arte di Los Angeles e degli Stati Uniti.
Tutto è accaduto il 3 settembre scorso, nella villa di Richard L. Weisman, che era partito il giorno prima. Come ogni mattina la donna delle pulizie è entrata nella sala da pranzo per mettere in ordine e spolverare, ma a differenza di ogni altra mattina sulle pareti mancavano i quadri. Le undici tele dell'opera «Athletes» di Andy Warhol erano spariti. La signora non ha perso tempo e ha chiamato la polizia. Sulla vicenda ora indaga l’ispettore Donald Hrycyk, capo del distretto per i furti di beni culturali della polizia di Los Angeles. Ma neppure lui, da anni abituato a scavare nei sotterranei del mondo dell’arte, riesce a capacitarsi di come sia potuto accadere e di chi sia il «mandante». Secondo quanto riporta il Los Angeles Times, non solo non c'è segno di effrazione, ma i ladri hanno anche lasciato nella villa altri quadri dello stesso Warhol.
Gli «Athletes», serigrafie e acrilici, raffigurano sportivi del calibro di Mohammed Alì, del campione di tennis Chris Evert, della star dei Los Angeles Lakers Kareem Abdul-Jabbar, della pattinatrice Dorothy Hamill e anche dell’ex stella del football O.J. Simpson. Furono commissionati alla fine degli Anni ’70 dallo stesso Weisman, amico del già celebre pittore di Pittsburgh nonché nipote di Norton Simon, fondatore dell'omonimo museo californiano. «Gli ho chiesto di creare una serie di immagini di atleti, perché il mondo dello sport si intreccia solo in rari casi con quello dell’arte e volevo compensare questa lacuna», aveva spiegato Weisman.
A complicare le indagini, il fatto che la collezione trafugata sia solo una delle tante realizzate dal maestro della pop art sullo stesso soggetto. Tutte sembrano uguali, ma in realtà sono realizzate con sfumature cromatiche differenti. Warhol ha firmato otto collezioni complete della serie «Athletes», che si aggiungono a molti altri ritratti di Vip, interpretati come vere e proprie icone del consumismo, oggetti allo steso modo di come lo possa essere il barattolo della nota zuppa Campbell, per cui molti oggi lo ricordano.
Oltre a quella di Weisman, delle altre sette collezioni dedicate ai miti dello sport tre sono andate ai figli di Richard Weisman, due all'Università del Maryland e all'Università della California a Los Angeles, una è stata divisa e spartita tra diverse associazioni sportive e l’ultima è stata distribuita agli atleti che hanno posato da modelli. A novembre 2008, uno dei quadri di quest'ultima collezione un ritratto di Muhammad Ali è stato ceduto dalla ex moglie del grande pugile alla Christie's di New York. La casa d’aste ha poi battuto il pezzo a 9,2 milioni di dollari.
L’idea di vendere la sua collezione di «Atleti» sembra che da qualche anno inseguisse anche il ricco Weisman: acquistata all’epoca per 800mila dollari, era stata esposta a Londra nel 2007 da un privato con una richiesta di base di 28 milioni di sterline. Ma è rimasta invenduta. Weisman si è allora orientato verso l’emergente mercato dell’Estremo oriente. L’anno scorso, in occasione delle Olimpiadi di Pechino,gli undici ritratti sono volati in Cina, esposti (in quella che è considerata la prima vera mostra di Warhol nel Paese comunista) alla galleria Faurschou. Forse confidando nell'interesse di qualche facoltoso collezionista.

Il prezzo della richiesta non era stato reso noto. I responsabili della galleria avevano solo commentato che se la giusta opportunità si fosse presentata, avrebbero provveduto a mettere in contatto i diretti interessati con Mr. Weisman in persona.

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