Colorita manifestazione di protesta, questa mattina alle 10, davanti la sede della Regione di via Cristoforo Colombo. Fischietti, megafoni, cartelli, striscioni. Sotto accusa gli impegni presi e non mantenuti dalla giunta regionale con negozianti e artigiani in attesa da due anni dei contributi per la cartolarizzazione. Migliaia gli esercenti coinvolti. A spiegare le motivazioni della manifestazione è Silvestro Tarragoni, presidente dellassociazione commercianti di viale Eritrea, ma che nelloccasione guiderà la protesta nelle vesti di presidente nazionale dellAsat («Associazione sinergie attività territoriali»).
«Nel 2003 la vecchia giunta Storace, - racconta Tarragoni - mediante lassessore al bilancio Andrea Augello, aveva previsto un contributo di 5 milioni e mezzo di euro a favore di tutti quegli esercenti in affitto - tra gli 8 e i 9mila - che avevano comprato i negozi cartolarizzati dagli enti (Ina, Inail, ecc), senza però avere usufruito dello sconto del 30 per cento come previsto invece per gli appartamenti in affitto». A beneficio di questa categoria arrivò dapprima la delibera di giunta 1328 del 5 dicembre 2003. Quindi, lart. 84 della successiva legge regionale 2/2004 stabilì che con due bandi successivi, per un totale appunto di 5 milioni e mezzo, sarebbero stati assegnati contributi per circa 20mila euro a esercizio. «Ma il primo bando, da due milioni e mezzo, era scritto in modo impreciso e tagliava chi aveva comprato limmobile prima del 10 marzo 2004 - continua Tarragoni -. Sta di fatto che alla fine è stato assegnato solo un milione. Bisognava modificare il secondo bando, e recuperare tutto il resto dello stanziamento. Mi sono rivolto a Piero Marrazzo, che nel frattempo era subentrato a Storace nel 2005. Purtroppo, però, il secondo bando non è stato né modificato né ripresentato». In pratica si sono volatilizzati 4 milioni e mezzo, e la giunta Marrazzo non sembra voler intervenire. «Il bando per la seconda tranche - spiega il presidente dellAsat - doveva essere emanato nel 2005, siamo a metà del 2007 e non se ne sa più niente.
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