Roma

Nei musei romani presto due tipi di audioguide

Valeria Arnaldi

Tanti interessi ma poca voglia di studiare. È il profilo che dei romani emerge dalle lamentele sui servizi dei musei comunali. Da un sondaggio recentemente effettuato tra i visitatori dei musei per conoscerne presenza e valutazione delle strutture, è emersa la preoccupante insoddisfazione di molte persone per il livello culturale troppo elevato di audioguide, pannelli e didascalie, che accompagnano la visita nei diversi spazi espositivi. L’ostacolo avrebbe conseguenze non da poco: la cultura, infatti, invece di essere un fattore di aggregazione sociale, rischierebbe di dividere in due la città tra più e meno preparati. Il divario sarebbe, inoltre, destinato ad ampliarsi, visto che la difficile comprensione di quelli che dovrebbero essere strumenti di ausilio all’osservazione delle opere d’arte, finisce per allontanare i romani meno preparati da spazi ed eventi culturali.
Per cercare di sanare questa «ferita», presto i musei saranno a misura dei visitatori e del loro livello di formazione. «Realizzeremo due tipi di audioguida - spiega Eugenio La Rocca, sovraintendente ai Beni Culturali del Comune di Roma -, nel tentativo di venire incontro alle esigenze dei diversi visitatori. Nel primo, abbasseremo il livello attuale dei contenuti per consentire a tutti di comprendere i percorsi, e quindi goderne a pieno. Nel secondo, invece, adotteremo linguaggio ed argomentazioni più complessi, per chi vuole stimoli da approfondire in un secondo momento, a casa o con altre visite. Il progetto sarà esteso anche alle guide cartacee: realizzeremo pannelli da sala, che il visitatore potrà leggere e portare con sé passeggiando tra le opere. Ogni scheda sarà adatta a diversi livelli di comprensione». Sembra, infatti, che anche il pubblico che può vantare una cultura medio-alta non sia soddisfatto dell’attuale servizio, andando alla ricerca di più informazioni.
Lungi dall’essere questione accademica, il divario culturale tra romani nascerebbe sui banchi di scuola. «Il gap non è tra laureati e diplomati - prosegue La Rocca - che possono vantare un similare livello di comprensione di testi e registrazioni, ma tra adulti che hanno una preparazione da liceali e chi, invece, ha alle spalle una formazione pari a quella delle scuole medie». Il progetto di ammodernamento e modifica dell’offerta museale prenderà le mosse da internet, attraverso la realizzazione di interviste, documenti esplicativi, guide testuali e audio che potranno essere scaricate e stampate direttamente dai siti di ogni museo sul proprio pc.

Doppio il vantaggio: ci si potrà preparare alle visite con largo anticipo, e, soprattutto, si eviterà l’imbarazzo di dover fare una scelta tra le due tipologie di percorso, svelando così il proprio tasso di ignoranza.

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