LondraIn unisoletta sperduta del Pacifico, Erromango, una delle 83 isole che compongono larcipelago Vanuatu, si è tenuta uninconsueta cerimonia in cui gli abitanti - discendenti di una tribù di cannibali - hanno voluto formalmente scusarsi con un pensionato britannico 65enne per aver ucciso e mangiato quasi 170 anni fa il suo bis bis nonno, il reverendo missionario John Williams.
Williams e il suo compagno James Harris nel 1830 si erano avventurati nelle isole del sud Pacifico, al tempo pericolose e inesplorate, con lintenzione di convertire al cristianesimo le tribù pagane che vi abitavano. Ma una volta approdati sullisola di Erromango, i due missionari furono accolti da una tribù cannibale a dir poco ostile, che nellarco di unora li ha uccisi a bastonate e mangiati. Williams, dopo una disperata fuga attraverso la giungla, fu raggiunto dai cannibali sulla battigia della spiaggia e poi trafitto da numerose frecce mentre tentava di allontanarsi a nuoto. Una nave della Royal Navy che fu inviata qualche anno dopo dalla Gran Bretagna per trovare i due dispersi, ricevette dai cannibali stessi la notizia che erano stati loro a uccidere e poi anche a mangiare, i due missionari scomparsi. Lisola fu chiamata dai missionari presbiteriani, in seguito a questa vicenda, «Martyrs Island». Nome che conservò per molti anni.
Ieri, un pro pro nipote del Reverendo Williams, il signor Charles Milner-Williams, è stato invitato dai discendenti della tribù cannibale a ricevere in persona le loro scuse formali per lo spiacevole episodio. Gli abitanti di Erromango - che con le scuse sperano di scacciare una misteriosa maledizione che da allora li perseguiterebbe - hanno persino chiesto alla famiglia del pensionato di prendersi cura di una bambina di sette anni appartenente alla tribù, come segno di omaggio per la perdita del loro avo.
Nel 1830 si mangiarono il missionario: i discendenti si scusano
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