Una lunghissima giornata terminata con un trionfo. Ma andiamo con ordine. Diana Luna, con un gioco straordinario e due soli bogey nelle prime 36 buche dell'AIB Irish Open. Il teatro è quello del Portmarnock Links, un difficile tracciato, per lo più spazzato dal vento, nei pressi di Dublino in Irlanda. La giocatrice romana ha messo a segno due primi score (68 e 69) che le hanno assicurato un colpo di vantaggio. La terza, lunghissima giornata, è iniziata con un ritardo di 30 minuti nelle partenze a causa della nebbia che ha ritardato il gioco della mattinata. Dopo due buche il gioco è stato nuovamente sospeso, sempre per maltempo, e le giocatrici sono rimaste 40 minuti sul tee perché gli organizzatori contavano di far riprendere il torneo in breve tempo.
Così non è stato perché, rientrate in club house, Diana ha avuto anche il tempo di tornare in camera, sempre rimanendo concentrata, e riposarsi. Alla ripresa del gioco qualche colpo di riscaldamento e il ritorno in campo. Fino alla 6 Diana ha mantenuto il vantaggio ma tra la 6 e la 9 ha messo a segno tre birdie che hanno sortito un effetto devastante sul morale delle inseguitrici. Al giro di boa la romana è passata con un -10, contro il -7 della Parker e il -6 della Nocera e della Reid, due giocatrici di grandissimo valore che chiunque avrebbe temuto.
«Non guardavo tanto il leaderboard, anche perché ce n'erano pochi. Dopo il birdie alla 13 ho visto che avevo tre colpi sulle mie avversarie più vicine, però arrivata alla 15 non sapevo nulla. La Nocera e le altre sono giocatrici fortissime e ho pensato che anche loro nel frattempo avrebbero potuto fare dei birdie. Alla 18 non ho voluto guardarlo apposta, ho giocato il mio drive e il secondo che ho messo anche abbastanza vicino alla buca. E il mio caddie mi ha detto: È tuo, goditelo!. È stato solo in quel momento che ho capito di aver vinto. Sapevo che stavo giocando bene e che potevo puntare al titolo, ma ho realizzato che avrei vinto solo all'ultimo».
La Luna non ha comunque lasciato spazio a nessuna avversaria giocando un golf perfetto: il suo ultimo giro è stato l'unico di tutto il torneo senza nemmeno un bogey e ha preso 18 green nei colpi regolamentari realizzando quattro birdie e chiudendo con un totale di 205. È questo il secondo trionfo in carriera dopo il Tenerife Open del 2004. E le compagne italiane che l'hanno seguita, hanno festeggiato inondandola di champagne proprio sul green dell'ultima buca.
Ora un pensierino alla Solheim Cup che si giocherà il prossimo agosto ci sta tutto, anche se la nostra giocatrice afferma che «c'è tanto da lavorare ancora, ma è il mio sogno
». Per il momento giocherà i prossimi tornei del LET ma parteciperà anche all'Evian Master, il ricchissimo torneo di fine luglio, e il Womens British Open, due tornei che assegnano molti punti fondamentali, e immediatamente dopo verranno annunciate le squadre.
La Luna ha lasciato a quattro colpi la francese Gwladys Nocera, l'inglese Florentyna Parker e la svedese Sophie Gustafson e a cinque la scozzese Krystie Caithness. Al sesto posto con 211 l'inglese Melissa Reid, al settimo con 212 la francese Sophie Giquel.
In bassa classifica le altre tre italiane che hanno superato il taglio: 47ª con 222 Margherita Rigon e Federica Piovano, 65ª con 227 Veronica Zorzi.
Ventisei anni, sposata, la Luna è una grandissima lavoratrice e ora sta meritatamente raccogliendo quello che ha duramente seminato dopo essere stata anche colpita da un infortunio alla spalla che l'ha bloccata per un non breve periodo. Il suo palmarès è di tutto rispetto in quanto, oltre ai due successi, vanta 15 piazzamenti tra le top 10 di cui cinque solo lo scorso anno.
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