Nel crocevia della morte un tappeto di fiori per Rocco

Per Rocco un tappeto di fiori in via Nomentana, ma anche messaggi di cittadini infuriati che chiedono pene esemplari per l’uomo che ha provocato la tragedia. Il giorno dopo il terribile incidente provocato da un clandestino moldavo in fuga, amici e parenti di Rocco Trivigno, 20 anni da compiere, lasciano sull’asfalto mazzi di rose, lettere o solo un bigliettino colorato. Una processione lenta e composta per tutta la giornata di ieri sull’incrocio maledetto, lo stesso dove nel maggio scorso morirono, travolti da un’auto pirata, i fidanzatini Alessio e Flaminia. Migliorano, intanto, le condizioni della sorella della vittima, Valentina, 22 anni, del suo ragazzo Nicola Telesca, 25 anni e di un altro automobilista, tutti ricoverati all’Umberto I. Sempre in carcere Ignatiuc Vasile, il moldavo di 23 anni inseguito venerdì notte da una volante e che ha tentato di immettersi sulla via Nomentana a 160 chilometri orari. Le accuse contestate dal pm Maiorano restano di omicidio volontario con dolo eventuale e ricettazione (il furgone killer era stato rubato 20 giorni prima). L’uomo è in attesa di essere ascoltato dal gip del Tribunale di Roma che ne dovrà convalidare l’arresto. Sempre più accese le polemiche sulla mancata ottemperanza del decreto di espulsione emesso il 19 maggio dalla Prefettura di Roma e sospeso prima perché il Cpt di Ponte Galeria era strapieno, poi dal Tribunale di Velletri per verificare quanto sostenuto dallo straniero. Ovvero che doveva assistere la moglie incinta. Un cavillo tutto da valutare in virtù di una norma sull’immigrazione che prevede la possibilità di essere accanto al coniuge fino al sesto mese del neonato. Decisione che il magistrato avrebbe dovuto prendere il 5 settembre.
Non mancano le polemiche sulla sicurezza. Tagli al personale, carenze di uomini e mezzi, blocco delle assunzioni. Ecco lo spaccato della questione secondo gli stessi agenti di polizia che denunciano una situazione insostenibile. Dalla benzina razionata, alle volanti ferme in officina. «Agenti utilizzati per censire i rom - dice la Consap, Confederazione sindacale autonoma di polizia - per controllare le vie della movida romana e i luoghi d’arte, per potenziare i commissariati del litorale. Visto così il problema si ridurrebbe solo a un gioco di spostamenti. In realtà si lavora su una coperta corta».

Per i poliziotti a poco e nulla contribuiscono i rinforzi dei volontari di ferma breve per tappare i buchi. In cima alla lista nera delle zone scoperte proprio il quartiere Salario-Parioli con quasi il 50 per cento di uomini in meno.

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