Nel Lazio 3600 fratture l’anno causate da osteoporosi. Ma ora c’è la cifoplastica col palloncino

Un peso sollevato distrattamente e altri gesti innocui possono causare il cedimento del corpo vertebrale, con la conseguente frattura vertebrale. I soggetti ad alto rischio, come donne in menopausa e over 60, sono quelli affetti da osteoporosi, una patologia caratterizzata dalla demineralizzazione del tessuto osseo, deprivato di calcio e fosforo. La conseguenza del collasso vertebrale è la cifosi, che determina una deformità toracica e lombare. Solo nel Lazio sono 3.600 i pazienti con fratture vertebrali da osteoporosi, «ma se si interviene entro tre mesi dal trauma - spiega il prof. Nardi, direttore di Neurochirurgia al policlinico Casilino - si riduce sia il dolore sia la cifosi». L’intervento si chiama cifoplastica con palloncino, è poco invasivo e consiste nell’inserimento di un palloncino, per via percutanea, nella vertebra fratturata. Una volta gonfiato, il palloncino è in grado di rialzare la vertebra e i medici intervengono con l’inserimento del cemento osseo.

Al policlinico Casilino ottocento persone sono state operate col «palloncino» che, nel 98% dei casi, ha consentito la ripresa dei movimenti in pazienti su cui si è intervenuti entro i tempi suggeriti dagli esperti e nel 65% dei casi su quei pazienti in cui la patologia era diventata cronica.

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