Roma

Nel menu «cartoon» in fuga e spadaccini cinesi

Il divertente «Madagascar» e il film «Seven swords» tra le uscite da segnalare sugli schermi della capitale

Alessandra Miccinesi

Oltre il giardino (zoologico)? C’è un’isola esotica rigogliosa di note, colore, e lemuri ballerini dove anche il più civilizzato degli animali allevati in cattività, accantonato lo choc culturale o la germofobia da ambiente selvatico («è una giungla là fuori» è il motto dei quadrupedi dello zoo) può scoprire il valore profondo dell’amicizia. O riscoprire il suo primitivo battito animale. Alex il leone, Marty la zebra, Melman la giraffa, e Gloria l’ippopotamo sono i buffi protagonisti di Madagascar, la nuova commedia d’animazione computerizzata targata Dreamworks. Gustoso cocktail di comicità, citazioni cinematografiche, e lampi di riflessione ottimo per gli spettatori di tutte le età. Creato dai realizzatori di Shrek e Shark Tale, il cartoon è diretto da Eric Darnell e Tom McGrath ed è proiettato in 25 sale. Curiosi di scoprire cosa si cela dietro la cancellata del lussuoso bio-parco di Central Park in cui sono nati, cresciuti e pasciuti, Alex, Marty, Melman e Gloria (rispettivamente doppiati dalle voci doc di Ale & Franz, Fabio De Luigi e Michelle Hunziker) seguono le orme di un gruppo di pinguini diretti in Antartide. Purtroppo, la nave che trasporta gli animali incontra una tempesta, e le quattro belve viziate naufragano su un’isola selvaggia apparentemente deserta.
Proiettato in anteprima mondiale come film evento della 62ª Mostra del Cinema di Venezia, arriva nei cinema (in 18 sale) Seven Swords, ennesimo affresco epico guerreggiante genere «wuxia» (il «cappa e spada» cinese). Storia di sette coraggiosi spadaccini che nel 1600, sotto l’antica dinastia Ching, si uniscono per combattere il tiranno. Diretto dal regista Tsui Hark, meglio noto come lo “Spielberg cinese”, il film - un trionfo di combattimenti di arti marziali rigorosi e tradizionali - narra il peculiare rapporto dei guerrieri con le loro lame: relazione che rafforza l’identità spada-samurai.
Donne e realtà. Un complicato collage d’autore firmato Rodrigo Garcia. Sulla scia del successo ottenuto al festival di Locarno 2005, dove la pellicola diretta dal figlio dello scrittore Marquez ha conquistato il Pardo d’Oro per il miglior film e per la migliore interpretazione femminile alle attrici, arriva sugli schermi di Giulio Cesare, King, Rivoli, Nuovo Sacher e UGC, Nove vite da donna. Storie diverse di donne che si incrociano e si sfiorano senza mai incontrarsi, esempio di un universo femminile purtroppo in bilico tra incomunicabilità e impotenza, voglia di riscatto e rapporti sentimentali fallimentari.

Nel cast: Robin Wright Penn, Holly Hunter, Sissy Spacek, e Glenn Close.

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