nostro inviato a Milanello
La felicità del Milan per aver raggiunto la finale di Atene (dove giocherà ancora in maglia bianca proseguendo nelle scelte scaramantiche legate alla prima coppa di Wembley nel 63) è stata guastata ieri dallinfortunio patito da Ronaldo in allenamento quando, dopo uno scatto, ha avvertito un problema allaltezza delladduttore. Le sue condizioni verranno valutate oggi, ma la partecipazione alla sfida con la Fiorentina è da escludersi e il resto del suo campionato è a rischio. Da parte sua Kakà, in unintervista al quotidiano Estadio de Sao Paulo, ha dichiarato: «Sono molto felice al Milan, ma il futuro è nelle mani di Dio. Le voci sul Real Madrid non mi danno fastidio, non si tratta di una squadra qualsiasi. Oggi sono molto felice al Milan e la mia famiglia si è ambientata in modo splendido. Quando mi si chiede se punto al Pallone doro o al premio Fifa, penso sempre che i riconoscimenti individuali sono una conseguenza di quello che fa la squadra. Non credo di essere arrivato al punto più alto della mia carriera, ho ancora molto da imparare».
Kakà si stupisce di essere in vetta alla classifica dei cannonieri di Champions e guarda alla finale di Atene con tranquillità: «Col Liverpool quello che è successo è successo, adesso avremo lopportunità di entrare nella storia. La grande lezione della finale del 2005 è che un incontro finisce solo con il fischio dellarbitro e che in una finale non si può mai perdere la determinazione e la concentrazione».
E mentre Silvio Berlusconi da Trapani ribadiva per lennesima volta che se «Ronaldinho va via dal Barcellona viene sicuramente da noi», il suo vice Adriano Galliani metteva i tasselli per il Milan del futuro: «Cafu giocherà ancora un anno con noi; Nesta ha espresso la volontà di rimanere e resterà sicuramente al Milan. Ancelotti è legato a noi fino al 2008 e il rinnovo del contratto non è un problema: nei prossimi mesi o nelle prossime settimane, cè sempre tempo». Galliani ha poi scherzato col presidente juventino Cobolli Gigli: «Buffon labbiamo sempre seguito, è un giochino che facciamo con Cobolli Gigli. In privato siamo giocherelloni e anche con Moratti scherziamo sempre. Ma il nostro portiere è Dida. Shevchenko? Non credo che il Chelsea si priverà di lui; è sempre nel nostro cuore e in quello dei tifosi, il Milan lo vorrebbe, ma è difficile riportarlo indietro».
Clarence Seedorf, dopo aver ringraziato società e allenatore per averlo sostenuto nei momenti difficili, esalta invece la forza del gruppo: «Avevo detto a Maldini di prepararsi per la finale, mentre le mie lacrime erano figlie di lavoro, sudore, rabbia e felicità.
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