«Stiamo assistendo stupiti allincredibile e repentina costruzione di un gigantesco tendone allinterno del Parco di Monte Mario in prossimità di piazzale Clodio destinato con ogni probabilità a ospitare gli spettacoli di qualche fortunato artista». A denunciare lennesimo attacco allintegrità del paesaggio di uno dei più bei parchi di Roma, sono il consigliere comunale di An e vicepresidente della commissione Ambiente del Comune di Roma Federico Guidi e il consigliere del Municipio XVII Tony Gemellaro. «Ci chiediamo come sia possibile erigere unenorme struttura di notevole impatto ambientale e assolutamente invasiva allinterno di un parco protetto da vincoli - sottolineano gli esponenti di An -. La vicenda presenta aspetti quantomeno curiosi, non tanto dal punto di vista delle autorizzazioni che ci auguriamo siano state regolarmente richieste e ottenute, quanto sullopportunità di concederle, oltre che sui tempi e sui beneficiari». «La riserva naturale di Monte Mario - precisa Guidi - è sottoposta giustamente a severi vincoli tanto che larea dove è stato innalzato il tendone è classificata come zona a riserva integrale e pertanto anche la più piccola installazione, come ad esempio una staccionata, deve ottenere una deroga alle norme di salvaguardia che tutelano il parco. Normalmente per i comuni mortali, le procedure per il rilascio di simili deroghe sono assai lunghe e complesse, anche quando le richiedono per strutture infinitamente meno invasive rispetto al maxi-tendone in questione. In questo caso, invece, tutto si è svolto rapidamente». «Abbiamo inoltre chiesto - aggiungono i consiglieri di An - a Regione, Comune e Municipio di conoscere urgentemente quali enti pubblici abbiano richiesto le deroghe alle norme di salvaguardia del parco, per mano di chi siano state concesse tali autorizzazioni, e ci attendiamo una risposta almeno da parte dellufficio del Gabinetto del Sindaco. Infine, per quale scopo è stata montata la struttura, e soprattutto per quanto tempo resterà. A questo punto rimane da scoprire il nome del fortunato artista che ha ottenuto così facilmente lutilizzo di questarea in deroga ai rigidi vincoli, e soprattutto se il sindaco Veltroni conosca, condivida e approvi lintera faccenda».
«Adesso - aggiungono Guidi e Gemellaro - si comprendono meglio le vere ragioni che hanno convinto il Comune a sgomberare in solo 10 giorni la baraccopoli della vergogna. E cioè, non di certo lincolumità dei cittadini, ma lurgenza di fare spazio a questa nuova struttura».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.