Nel primo tappone di montagna Contador attaccherà Armstrong?

Nella terra caliente vince l’uomo di ghiaccio: Thor Hushovd, norvegese con la passione della tappe al Tour (con quella di ieri fanno sei), 31 anni di Arendal, maglia verde al Tour nel 2005. Alle sue spalle due spagnoli: Freire e Rojas. Un tedesco, Ciolek. E poi un filotto di italiani: quinto Pellizotti, sesto Pozzato, settimo il campione del mondo Ballan, ottavo Nocentini. Tutto immutato in classifica generale, con Cancellara e Armstrong sempre divisi dall’inezia di 22 centesimi.
Oggi primo arrivo in salita: da Barcellona al principato di Andorra, la «terra dei principi», dove nel 1997 il tedesco Jan Ullrich vinse e gettò le basi per portare la maglia gialla a Parigi: il suo unico successo. Si parte con Fabian Cancellara sempre leader, forse per l’ultimo giorno. Tappa dura, durissima, la più lunga di questo Tour, con i suoi 224 chilometri e l’arrivo in quota a 2.200 metri di Arcalis.

Finale che misurerà le forze un po’ a tutti: al beniamino di casa Contador, all’ultimo vincitore del Tour Sastre, a Leipheimer, Kloeden ed Evans, così come ai nostri Pellizotti e Nibali, ma soprattutto a lui, al grande vecchio, al grande comunicatore, al signore dei Sette Tour: Lance Armstrong. Questa sera sapremo se il suo sarà un ritorno al futuro in piena regola, o se si è trattato di un semplice ritorno: senza futuro.

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