Gian Marco Chiocci
Massimo Malpica
Nell'appaltopoli partenopea dopo gli assessori, un imprenditore che si occupa di gestioni immobiliari e l'ex provveditore alle opere pubbliche della Campania Mario Mautone (poi trasferito a Roma da Antonio Di Pietro), fonti giudiziarie citate da Repubblica fanno il nome di un senatore Idv. E confermano le intercettazioni tra il figlio dell'ex pm, Cristiano, e l'ex provveditore. Secondo questa ricostruzione, gli investigatori hanno registrato telefonate tra il giovane Di Pietro e Mautone, in cui i due discutono dei lavori di due caserme in Molise. L'allora ministro avrebbe subito trasferito Mautone, nonostante lo ritenesse in odore di guai giudiziari, promuovendolo a una direzione generale del dicastero delle Infrastrutture. E parallelamente secondo le fonti citate da Repubblica Di Pietro avrebbe detto al figlio di interrompere ogni relazione con l'ex provveditore.
Sempre con Mautone il senatore dipietrista Nello Formisano avrebbe intrattenuto diversi rapporti. «Tutti ancora da chiarire», come quelli di altri politici presenti nell'inchiesta secondo il quotidiano romano: Renzo Lusetti, amico dell'assessore suicida Nugnes e unico esponente nazionale del Pd presente ai suoi funerali, e il deputato del Pdl Italo Bocchino, già socio dell'imprenditore Alfredo Romeo nell'Indipendente.
Sul perché e sul come Di Pietro fosse stato informato dell'esistenza di un'indagine segreta, venuta alla luce solo negli ultimi giorni, è tornato a esternare lo stesso leader dell'Idv. «Sono venuto a conoscenza delle prime avvisaglie di indagini nei riguardi del dottor Mario Mautone come qualsiasi altro cittadino, cioè attraverso le agenzie di stampa», ha spiegato. Dunque per l'ex pm era pubblicamente noto che esistesse un'indagine, o un'«avvisaglia», e che questa riguardasse Mario Mautone. Tanto che la nomina di Mautone da parte dell'allora ministro delle Infrastrutture al vertice della direzione generale del settore Edilizia pubblica nell'estate del 2007 sarebbe stata fatta «ad hoc». Insomma Mautone era stato promosso solo per essere rimosso, visto il suo coinvolgimento nell'indagine sui presunti appalti pilotati.
Eppure della maxi-inchiesta fino a pochi giorni fa non sapeva nulla nessuno. Né i cronisti di giudiziaria locali né i nazionali né i politici coinvolti. Tanto che il suicidio di Giorgio Nugnes è stato messo in relazione proprio con la fuga di notizie agevolata da una «talpa». Ma per Di Pietro l'inchiesta era talmente «pubblica» da essere stata rilanciata più di un anno fa dalle agenzie di stampa. Eppure persino Mautone due giorni fa ha rivelato di non essersi mai sentito sotto inchiesta.
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