Nell’inferno della città dove per il denaro si può tutto

Il viaggio artistico dei detenuti del carcere di Marassi continua con lo spettacolo «Mahagonny» che approda al Teatro della Tosse domani e sabato.
Una nuova storia diretta da Sandro Baldacci che arriva dopo il successo di «Scatenati», l'opera teatrale andata in scena nel maggio del 2006 al teatro Modena, e «Sono felice per te» che ha debuttato lo scorso ottobre al Teatro della Corte.
Lo spettacolo - che mantiene la stessa struttura corale e musicale delle edizioni precedenti -, vede protagonisti dieci studenti-detenuti impegnati nel laboratorio teatrale integrato del corso di Grafica Pubblicitaria del carcere di Marassi, organizzato dall'Istituto Vittorio Emanuele-Ruffini, insieme a professionisti dello spettacolo, e a quattro studenti del corso di laurea in Dams della facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università di Genova.
«Il progetto non è fine a se stesso - spiega il vice-direttore della Casa Circondariale di Genova, Maria Cristina Marrè -, ma si colloca in un programma ampio e formativo. I laboratori teatrali sono infatti diventati una realtà sempre più presente a livello nazionale. Rappresentano un momento di espressione, di crescita e di recupero personale. È chiaro che impegnano molto, ma la professionalità di chi segue questo percorso, parlo soprattutto della Polizia Penitenziaria, che ha dato come in passato un apporto determinante, ne garantisce il successo».
Nell'ambito di questa iniziativa - realizzata con il contributo della Provincia e Comune di Genova, della Regione Liguria e della Fondazione Carige -, i detenuti hanno partecipato a tutte le fasi della realizzazione: dalla recitazione alla scenografia; dalla progettazione del manifesto pubblicitario alla costruzione delle scene.
«Quest'anno il testo è stato liberamente tratto dall'opera teatrale “Ascesa e rovina della città di Mahagonny” di Bertold Brecht - dichiara il regista -, sia perché si adatta, per la sua struttura, alla cifra stilistica musicale oramai consolidata dalla compagnia, sia per l'attualità delle tematiche affrontate come l'idea di una città “Mahagonny” appunto. Città in cui tutto è lecito per denaro ma che proprio per questo si rivelerà un luogo infernale e distruttivo».
«L'iniziativa, giunta alla sua terza edizione in una sorte di trilogia di spettacoli che affrontano temi diversi ma uniti dalla metafora del viaggio, costituisce un autentico momento di integrazione tra il mondo della reclusione e il tessuto sociale della città.

Un'occasione unica per vivere il carcere non solo come fonte di conflitti o “corpo estraneo”, ma come risorsa positiva» concludono il dirigente scolastico dell'Istituto Vittorio Emanale-Ruffini, Nicolò Scialfa e la coordinatrice del progetto Mirella Cannata.
Gli orari degli spettacoli sono due: alle 11 a cui segue poi un dibattito e alle 21.

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