Ogni giorno una medaglia agli Europei di fondo, a Budapest. Ieri Valerio Cleri ha conquistato l'oro nella 25 km, specialità non olimpica, davanti a due francesi, Bertrand Venturi, staccato dopo 4,5 km, e Joanes Hedel. Ha chiuso in 5 ore 16'20", con un margine di 16". Quarto Edoardo Stochino, 22 anni, di Chiavari, a 40" dal podio, settimo Andrea Bondanini, milanese di 26 anni. Sul lago Balaton sono già arrivati sette podi, 2 ori, 4 argenti e un bronzo, oggi la chiusura con la 25 km femminile (attesa Federica Vitale): l'Italia ha già battuto il proprio record di medaglie continentali, realizzato nel 2008 a Dubrovnik, in Croazia, quando chiuse con 3 primi posti, un secondo e due terzi.
C'è azzurro ovunque, così qualche dirigente magiaro scherza con i nostri federali: «La prossima volta i campionati italiani organizzateli a casa vostra». Parole che si sentivano già a Roberval, nel Quebec, il mese scorso. Questo monopolio nasce dopo i Mondiali di Napoli 2006, con l'allargamento della base di reclutamento, il cambio di metodi di allenamento, l'introduzione del cardiofrequenzimetro, ausili per migliorare la tecnica e collegiali in altura. Per monitorare i talenti più interessanti, i 3mila e i 5mila metri sono stati proposti anche in piscina, nelle categorie giovanili.
Cleri preferisce la 25 km, si aggiudicò il mondiale a Roma nel 2009, nel mare di Ostia, venti giorni fa in Canada fu argento, come mercoledì sulla 10 km, di cui si è aggiudicato il recente campionato del mondo. Ha 29 anni, è di Palestrina, tifosissimo della Lazio, cui dedica questi 70 chilometri con 4 podi in tre settimane. «E' il leader della squadra più forte di sempre - dice il ct Massimo Giuliani -, ha tenacia, coraggio e tattica». E' alla settima medaglia fra Europei e Mondiali, fanno venti considerando pure Olimpiadi, coppa del mondo e Len, tutto dal 2006. Ama i film thriller, ha un fratello che compie missioni militari all'estero. Gestisce le forze, vuole avvicinare Thomas Lurz, nove volte campione del mondo, ieri mattina non iscritto dopo la delusione della 5 km a squadre. Il fuoriclasse tedesco si era imposto sui 10, ma è il romano il vero maratoneta del melmoso e torrido Balaton, la spiaggia dei magiari. Allenato da Emanuele Sacchi, ama la montagna e raccogliere funghi nel bosco, ogni settimana percorrere 130 chilometri: «Nell'ultimo anno ho incrementato i carichi di lavoro, punto dritto all'Olimpiade di Londra, poi mi ritiro.
Niente medaglie dal nuoto sincronizzato, con il sesto posto di Linda Cerruti, 16enne di Savona, nel pomeriggio la delusione per la squadra, che ha chiuso al quarto posto, con un peggioramento nella parte tecnica.
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