Jacopo Granzotto
Utilizzare beni di lusso senza possederli. Una nuova filosofia di stampo anglosassone che arriva nella capitale come un fulmine a ciel sereno. Ma come, proprio ora che abbiamo il fucile puntato della finanziaria prodiana? Proprio ora che leuro ci ha messo quasi tutti in mutante?. Ecco, appunto, quel quasi, quelli che con la nuova moneta unica ci hanno guadagnato hanno trovato pane per i loro denti. Si chiama «Circle Club» e ciò che propone non è tecnicamente definibile come un «vorrei ma non posso», piuttosto permette - una volta diventati soci - di affittare macchine di lusso, chalet, aerei, gioielli, quadri di valore (ma qui occhio agli ammacchi) anche solo per una notte. Uno sfizio alla portata dei paperoni.
Ricapitoliamo. Ci si iscrive con una quota di 20 mila euro che dà diritto a mille punti scaricabili come (si fa per dire) una tessera telefonica e del digitale terrestre. Mille punti poi non è che siamo tantissimi, nel senso che una settimana su un «Mangusta» o su uno yacht di 65 metri, ne costa 5000 di punti (fatevi due conti) ma comunque dà diritto a poco più di una mesata di Ferrari F 599, loggetto per il momento più richiesto dai 1300 soci milanesi.
A Roma il club debutta allora di pranzo con un cocktail a villa Monte Mario per il taglio del nastro della sede di via Flaminia Vecchia 514. Nella capitale, il direttore Guido Formilli Fendi è già pronto a soddisfare le richieste di lusso in affitto di attori, sportivi e ricchi professionisti. Tenendo presente che in cima alla lista non cè lo chalet a St.Moritz, miele per il milanese, ma il veliero per una settimana a Ponza.
Che dire: chissà che una volta azzeccata una quaterna al lotto, non ci si possa porre la questione, noi comuni mortali.
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