La bomba di Natale forse è già pronta. I terroristi di Al Qaida ne parlano da fine settembre e da ieri lAmerica è in allarme. Non è un allarme formale, non è un semplice avvertimento, è un vero e proprio dispiegamento di poliziotti e forze di sicurezza mandati a vigilare sulla Pennsylvania Station di New York, la cruciale fermata dove il metrò di Manhattan incontra i treni provenienti da tutto il Paese. Lì, secondo lFbi, si starebbe preparando lattentato di Natale, un complotto micidiale e articolato basato sullentrata in scena di due attentatori suicidi situati sul primo e sullultimo vagone del treno da Long Island.
Quel micidiale panino di kamikaze pronti a farsi esplodere allentrata della stazione di Manhattan colpirebbe al cuore la Grande Mela, cancellerebbe il Natale, segnerebbe la definitiva vendetta nei confronti di Bush e impartirebbe un sinistro battesimo alla presidenza di Barack Obama.
Tutto inizia con tre parole, con un dispaccio transitato dai computer dellFbi a quella del Dipartimento di polizia di New York dove si fa cenno a una «plausibile, ma non sostanziata» minaccia di attacco terroristico. Quando i federali confermano che lavvertimento arriva da una fonte sperimentata e attendibile, non appena incominciano a girare le indiscrezioni su un piano dattacchi sincronizzati simile a quello messo a segno a Madrid l11 marzo 2004 tutte le raccomandazioni alla prudenza vanno a farsi benedire.
E le parole con cui lesponente del Congresso Peter King conferma lallarme non rassicurano. «Le autorità - afferma King, uomo di punta dei repubblicani nel Comitato per la sicurezza interna - sono in possesso delementi molto specifici sui protagonisti della conversazione e sul luogo in cui è avvenuta». La dichiarazione vanifica i tentativi del Dipartimento della sicurezza interna e dell'Fbi di evitare la psicosi.
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