Nella notte delle streghe in cerca di fantasmi

Luciano Gandini

Oltre tremila persone hanno girato il centro storico accompagnati dalle guide del «Ghost Tour 2005» nella notte genovese delle streghe. Dopo tre anni di assenza, infatti, il Ghost Tour ha cambiato data spostandosi dal giorno della festa del santo patrono della città alla meno impegnativa notte di Halloween. Famiglie, bambini, giovani, persone di mezz’età e anche qualche anziano: una partecipazione che gli organizzatori, guidati da Marco Pepé, non si aspettavano. Un esercito di professionisti della rievocazione è stato arruolato per la complessa organizzazione: tre gruppi storici, cinque gruppi teatrali, tre mimi, un burattinaio, un quartetto di mangiafuochi, due scuole di danza, tre associazioni culturali e decine di volontari hanno animato le buie stradine del centro storico. La partenza di fronte al Carlo Felice è stata l’occasione per rievocare la leggenda del fantasma di Leyla Carbone, figlia di un liutaio che venne accusata di stregoneria nel 1580, quindi messa al rogo e il suo fantasma ancora vaga nel teatro. Poi, passando per Vico Casana, nel Café de Paris, tipico locale in stile liberty primi del ’900, è stata fatta suonare la campana che si trova ancora all’interno, al passaggio dello sfortunato nobiluomo che pare si recasse a teatro, ma che nel tragitto venne ucciso dall’amante della moglie.
In Piazza del Ferro è stata messa in scena la leggenda di San Dustano, il gran maniscalco dell’inferno che venne chiamato da satana in persona per farsi ferrare gli zoccoli. Glieli fece talmente stretti da fargli male e si meritò la cacciata dall’inferno per poi diventare santo. Di fronte alla Chiesa della Maddalena è stata la volta della rappresentazione delle tre streghe del Macbeth, che nella notte di Halloween non potevano certo mancare. Un diavolo decisamente al passo con i tempi aspettava i visitatori in piazza della Posta Vecchia per comprare le loro anime. Dalle streghe alle fate il passo è breve e in piazza delle Vigne un emozionante balletto le faceva danzare. Altre emozioni, nella sconosciuta piazza Ragazzi, venivano regalate dalla compagnia «la pinguicola sulle vigne». In piazza San Lorenzo era la volta della congiura dei Fieschi, per rievocare il momento dell’uccisione, avvenuta per un mero scambio di persona, dalla stessa moglie del Fieschi che pugnalò il marito fatalmente.

E subito dietro il Duomo la curiosità dei visitatori veniva catturata da una scacchiera ben visibile incastrata tra le pietre della Cattedrale: la leggenda vuole che la scacchiera venne posta come monito a tutti coloro che osano sfidare il diavolo. In Piazza Matteotti il Genoa Rocky Horror Picture Show era il gran finale per concludere la notte delle streghe e delle zucche.

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