Fu il vento salmastro del Baltico, 5.000 anni fa, a modellare quelle masse di sabbia finissima della costa in dune alte e sinuose. Le più alte d'Europa. E da allora la Penisola dei Curoni, lunga propaggine della Lituania che si insinua sottile nell'algido Mar Baltico, ebbe a che fare con una fisionomia mutevole che si rivelò persino disastrosa allorché quelle dune così mobili a causa dell'azione continua delle correnti avanzarono fino a coprire i villaggi abitati. Iniziò una lotta difficile dell'uomo contro la natura che egli vinse utilizzando la natura stessa, piantando alberi per arginare lo spostamento delle dune. Il frutto delle due strategie, quella della natura e quella dell'uomo, è lo straordinario ambiente di cui oggi possiamo godere nella Penisola dei Curoni, la quale deve la sua bellezza proprio al magnifico contrasto tra le distese di dune e i fitti boschi di sempreverdi. Ciò le è valso il riconoscimento di Patrimonio naturale dell'Unesco. Un patrimonio di cui la Lituania è fortemente orgogliosa e che difende come un bene prezioso. Tutto il territorio è Parco naturale, le pinete sono protette e molte delle dune possono essere ammirate ma non attraversate, per evitare il cedimento delle stesse. Anche spiagge e mare vantano i requisiti del Parco naturale e da vari anni queste coste, considerate tra le più pulite del Mar Baltico, hanno il riconoscimento della Bandiera Blu. Soprattutto la spiaggia di Nida. Nida, gioiello di Neringa, una vasta area della penisola, è l'emblema della vita tranquilla e discreta. La nitidezza dei profili della natura, delle architetture e dei colori spiega la scelta di questi luoghi da parte di pittori impressionisti che qui traevano forti emozioni creative. E anche il comune visitatore viene attratto dalla quiete di questo ordinato reticolo di strade che raccoglie case dai tetti in tegole rosse o in cannucce pressate a difesa del freddo, dalle suggestive banderuole, vètrungès, che in passato indicavano l'appartenenza delle barche a vela a un villaggio e i riferimenti del proprietario. La stessa funzione che hanno i kriktai, cioè le assi di legno intagliate poste sulle tombe del vecchio cimitero, che contengono elementi distintivi della vita del defunto.
Parla della storia di Neringa, un tempo crocevia del commercio dell'ambra, anche il piccolo Museo di quel fossile così prezioso e connaturato in questa penisola. Gli amanti dell'ambra si recano sulle spiagge all'alba e con un po' di fortuna ne trovano i frammenti rilasciati dalla risacca del Baltico durante la notte. Info: www.turismolituano.it ; www.visitneringa.com- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.