E poi la chiamano «moderazione». Prima la maggioranza sincarica di sollecitare allopposizione intese sulla riforma elettorale e magari un aiutino per salvare litalianità di Telecom. Ma subito dopo decide di fare ciò che non ha fatto nei precedenti cinque anni di governo: promuovere una legge su misura contro il leader dellopposizione, illustrandola come una «ragionevole» e perfino «blanda» (Romano Prodi) iniziativa per regolare il conflitto dinteressi. Tanto blanda, che nello stesso centrosinistra lUdeur già se ne dissocia, denunciandone proprio lintento ad personam.
E così adesso che le sinistre sono diventate almeno due, la radicale e la riformista, è più facile cogliere quanto estremismo regni nel progressismo dalla celebrata prudenza. Dallimmigrazione alla droga, dai Dico alla pace, tutte le proposte «senza se e senza ma» della legislatura sono finora venute non già dagli esponenti dellala rosso-verde della maggioranza ma da ministri e rappresentanti di forze politiche accasati nel Partito democratico prossimo venturo. Si è finito per attribuire alla componente più a sinistra del centrosinistra la fama del lupo rispetto alla mitezza dellalleato Cappuccetto naturalmente rosso. Ma in realtà stando ai fatti, cioè ai disegni di legge e alle dichiarazioni che più hanno scatenato polemiche, le apparenze ingannano: è da Cappuccetto rosso, non dal lupo, che sono arrivate le sorprese.
Che il radicalismo più insidioso sannidi tra i riformisti indicati come tali, lo conferma, per esempio, il testo appena presentato da Giuliano Amato sugli extracomunitari in Italia. Un concentrato di intransigenza demagogica che nulla ha a che vedere con il rigore delle legislazioni liberali di molti altri Paesi. Eppure, del ministro non si perde occasione, a sinistra, per declamare la serena modernità del suo socialismo europeo.
Si è declamato anche sulla moderazione politica di Livia Turco, ministro della Salute. E tuttavia a dispetto dellevocato buonsenso, non era stata lei a battersi per raddoppiare il limite legale delluso personale di cannabis? Ragionevolezza o furore ideologico daltri e non rimpianti tempi? Persino sui diritti civili cè limpronta della rigidità da parte del progressismo in teoria anti-radicale. Forse non esprimeva fondamentalismo politico il testo sui Dico che pretendeva di far diventare matrimonio, anche dello stesso sesso, quel che matrimonio non è? E non portava, quel provvedimento, le firme cattolica e laica di Rosy Bindi e Barbara Pollastrini, che non militano in partiti verdi o comunisti ma concorrono, allopposto, al nascente Partito democratico?
E a proposito del rassicurante Pd in costruzione: non è stato uno dei suoi possibili leader, Piero Fassino, a sostenere lipotesi di far sedere i talebani a un tavolo di pace sullAfghanistan? Sarebbe una proposta «da moderati», questa?
Paradossalmente, lestremismo non è più una prerogativa soltanto di quei partiti che amano coltivarlo.
f.guiglia@tiscali.it
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.