Nella «sua» Ascoli Mazzone trova un punto

Un ritorno dolce amaro per Carletto Mazzone al «Del Duca» di Ascoli, dove anni fa impose il proprio calcio solido e un personalissimo stile da mister esuberante e sanguigno. In fondo era lui, ieri sera, la star più attesa. Anche perché in campo non si è visto molto di buono. Forse le squadre hanno voluto dar corpo alla previsione dell’esperto allenatore il quale, confinato in tribuna (in panchina, per il Livorno, c’era Mario Bortolazzi, vice del «dimissionato» Roberto Donadoni), aveva risposto, pochi minuti prima del via, con un «famo pari, dai» alle battute di qualche tifoso nostalgico dei bei tempi andati. Primo tempo piuttosto scialbo, ravvivato soltanto da una penetrazione in area di Foggia (il Messi locale, dotato di un sinistro niente male), ben sventata da Amelia, da un bel colpo di testa di Lucarelli finito sulla traversa di Coppola e da qualche abbozzo di offensiva da entrambe le parti. Nella ripresa, poco o nulla da segnalare, con Bjelanovic che si divora un gol.

Segno che la classica «divisione della posta», più che la rischiosa ricerca dei tre punti, può far comodo, a due squadre dalla classifica tranquilla. In questo zero a zero quasi da fine stagione, c’è dunque stato un solo vincitore: il sor Carletto.

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