Nella valigia della piccola un futuro incerto

La vicenda della piccola Maria è diventata oramai un caso internazionale, diplomatici all’opera, prese di posizione, smentite e tante possibilità diverse di conclusione sono nel destino della bambina bielorussa.
Gli affidi temporanei alle famiglie sono delle opportunità, difficili per i genitori improvvisati che vivono, ascoltano e leggono gli occhi della sofferenza e miseria, ma difficili anche per l’animo e il cuore di questi piccoli uomini e donne cresciuti più in fretta del dovuto e che si affacciano ad una realtà completamente nuova.
I giochi, la televisione, i colori, i profumi sono tutti elementi nuovi che entrano nel bagaglio d’esperienza di ognuno di questi bambini durante la permanenza nella «ricca» Italia. I genitori improvvisati lottano sempre con se stessi alla fine del loro «mandato» diventa difficile quello che si chiama distacco, «partire è un po’ morire» ed è comprensibile che la coppia di Cogoleto (consapevole dlle violenze subite da Maria) abbia fatto leva sull’opinione pubblica per ritardarne il ritorno.
Molti di questi bambini riempiono la valigia del ritorno con cioccolata, patate, un pacco di pasta, per gli affetti più vicini a loro nel ritorno a casa.

La valigia di Maria ha un futuro ancora incerto, è aperta alle paure ma anche alla volontà di una vita migliore, altre denunce di violenze e maltrattamenti sono uscite da questa storia delicata ed ancora aperta ad ogni tipo di soluzione.

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