Nella villa di Garlasco sangue di Stasi Ma il procuratore nega: «Non so nulla»

Nella villa di Garlasco sangue di Stasi Ma il procuratore nega: «Non so nulla»

nostro inviato a Garlasco (Pavia)

Nuovo «giallo nel giallo» per una notizia diffusa ieri dal «Tg5» delle 20, circa il ritrovamento di gocce di sangue appartenenti ad Alberto Stasi, nella villetta di via Pascoli 8 di Garlasco, dove è stata massacrata Chiara Poggi. Effettivamente nel pomeriggio, e per l’ennesima volta, i carabinieri del Ris hanno effettuato un lunghissimo sopralluogo, che appunto si sarebbe concluso con la scoperta di questa importante prova contro il ragazzo, per il momento unico indagato per il delitto. «È la prima che sento, anche perché il lavoro dei carabinieri è ancora in corso» ha dichiarato Alfonso Lauro, procuratore di Vigevano, ieri alle 20.30.
Prosegue dunque tra i soliti «sussurri e grida» l’inchiesta per scoprire chi possa avere ucciso Chiara Poggi, 26 anni, massacrata con una decina di colpi alla testa, inferti con un corpo contundente. L’omicidio venne poi scoperto dal fidanzato Alberto, 24 anni, che divenne l’unico sospettato per essersi avvicinato al corpo senza sporcarsi le scarpe di sostanza ematica di cui invece avrebbe dovuto essere imbrattato tutto il pavimento. Il giovane, interrogato in più occasioni per quasi 50 ore, ha sempre respinto ogni accusa e confermato la sua versione punto per punto.
La successive indagini non riuscirono però a imboccare piste alternative, la ragazza non aveva amanti segreti o spasimanti respinti, e il 20 agosto Stasi, finì appunto nel registro degli indagati. Ma contro di lui finora non sono emersi altri indizi, e men che meno prove, e gli investigatori si sono affidati ai carabinieri del Ris di Parma per venire a capo del giallo. Da quel 13 agosto le visite del Ris nella villetta di Garlasco, tuttora sotto sequestro, si sono succedute con tal frequenza che è difficile tenerne conto. Ultima in ordine di tempo appunto ieri.
E qui si inserisce un secondo «giallo», uno dei tanti in questa vicenda che sembra si stia avvitando su stessa ogni giorno che passa: la mancata presenza del difensore e dei periti della difesa quest’ultima visita. Presenza espressamente richiesta dall’avvocato di Alberto, Giovanni Lucido. Per accontentarlo la Procura aveva disposto il sopralluogo per ieri mattina. Alle 11 si sono presentati lo stesso Lauro, il suo sostituto Rosa Muscio, che sta indagando sul caso, gli esperti del Ris diretti dal loro comandante colonnello Luciano Garofano, l’avvocato dei Poggi, Gianluigi Tizzone con il suo perito. Ma non Lucido e i due esperti da lui nominati. Imbarazzo generale, qualche minuto di attesa, quindi la squadra degli specialisti è entrata ugualmente e ha iniziato il suo lavoro. E qui si inserisce il secondo «giallo», vale a dire la notizia diffusa dal «Tg5» e subito smentita dal procuratore. «Io non ne so nulla e, almeno finora, le notizie dovrebbero essere comunicate prima a me e poi ai giornalisti.

Smentisco pertanto che siano state trovate, e quindi attribuite ad Alberto Stasi, tracce ematiche sul salotto di casa Poggi. Anche perché gli accertamenti sono ancora in corso (il procuratore parlava alle 20.30 di ieri, ndr) e da quanto mi risulta dovrebbe durare fino a notte fonda».

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