Nell'isola dove brillano le stelle del cinema

Dalla storia ai costumi, dai suoi luoghi ai suoi misteri. Nessun'altra regione italiana è stata oggetto di tante pellicole, perché come disse Leonardo Sciascia: «La Sicilia è il cinema». Una storia lunghissima, caratterizzata da film entrati nella storia e da scorci e peculiarità territoriali valorizzati dalla settima arte. Un passato glorioso insomma, segnato da film indimenticabili come Il Padrino di Francis Ford Coppola e L'Avventura di Michelangelo Antonioni. Tutta la Sicilia è un set naturale. Paesaggi, borghi e piazze rievocano le immagini di film difficili da dimenticare. Come Divorzio all'italiana per esempio che festeggia sabato 27 luglio a Ispica i 50 anni con un ricco programma di manifestazioni. Gli scorci più suggestivi della città faranno ancora una volta da sfondo alle vicende del barone Cefalù (interpretato da Marcello Mastroianni) attraverso la rievocazione teatrale delle scene che hanno reso celebre il film in Italia e nel mondo. Il paese si trasformerà così in un set cinematografico accogliendo tra le sue strade Fefè, Angela, Rosalia e gli altri personaggi interpretati da attori locali. I grandi registi che sono transitati dall'isola ci sono ritornati e ritornati ancora attratti da una terra unica senza mezze misure. Come Pier Paolo Pasolini, Franco Zeffirelli, i fratelli Taviani, Roberta Torre, Nanni Moretti. Nel 1948 le cittadine di Aci Trezza e Campomulini, due splendidi paesini di pescatori (oggi fervide località turistiche di particolare bellezza) fecero da sfondo a Luchino Visconti per la realizzazione de La terra trema. Il regista, nel 1963, scelse di nuovo la Sicilia per girare il suo capolavoro, Il Gattopardo. Tornatore costruisce Giancaldo, il paese di Nuovo Cinema Paradiso, con un collage di Sicilia: Palazzo Adriano in provincia di Palermo, il castello dei Ventimiglia a Castelbuono e lo splendido mare di Cefalù. E ancora torna in Sicilia per Malena con Monica Bellucci, girato all'isola di Ortigia, a Siracusa. Posti che in qualche modo conservano ancora l'incanto irradiato dei film. Molti sono rimasti intatti come la Scala dei Turchi di Porto Empedocle, i muretti in pietra del Ragusano, Marzameni, lo Zingaro, la tonnara e il borgo di Scopello, Portella delle Ginestre. Sono scomparsi invece i volti sdentati e scavati, i paesi polverosi e le donne vestite da lutto.
Un luogo la Sicilia in qualche modo fuori dal tempo, se pensiamo al Mastroianni a Saro Urzì appunto di Divorzio e poi Matrimonio all'italiana, nonché Sedotta e abbandonata con Stefania Sandrelli o il Cammino della speranza di Germi. Immagini diverse e affascinanti da vivere in un tour nell'isola. Tutto da vivere perché, come si domandava Totò in Nuovo Cinema Paradiso, «me lo posso prendere?».

E questo vale per il fascino di una Sicilia da film.

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