Dopo la neoplasia si riprende a progettare il proprio futuro

L’abbassamento dell’età dei pazienti oncologici e la maggiore efficacia delle terapie restituiscono opportunità di vita e di pianificazione familiare prima insperate. È questo un dato saliente che riguarda la cura dei tumori ai testicoli, all’utero e al seno, in diffusione soprattutto tra i pazienti di età compresa tra i 15 e 39 anni. Sempre più persone, affette da neoplasia, soprattutto se in età giovanile, superata la fase della diagnosi e del trattamento chirurgico e terapeutico, hanno il desiderio di riprendere una vita il più possibile normale. Oggi, grazie ad una migliore prevenzione e alla disponibilità di terapie farmacologiche più mirate e meno invasive, è possibile condurre una vita sessuale normale e procreare figli con una buona certezza che non solo siano perfettamente sani, ma, in particolare, che la malattia non possa riprendere il suo corso. Sono questi i temi che sono stati affrontati a Casamari, nel corso del I Convegno di oncologia, promosso dall’Unità operativa oncologia medica di Frosinone. L’evento, sponsorizzato da AstraZeneca, ha permesso di fare un primo bilancio delle forme di tumore che crescono tra i giovani.

«Questa iniziativa è un contributo alle diverse professionalità mediche della nostra Regione nei confronti dei giovani, che affrontano la malattia», ha ricordato la dottoressa Teresa Gamucci, direttore dell’unità oncologia di Frosinone. Si calcola che ogni anno in Italia circa 11.000 persone di età compresa tra 15 e 39 anni si ammalino di tumore.

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