Il neopresidente del gruppo: «Riorganizzazione per diventare più forti»

«L’azienda sta vivendo un momento complesso, ma non ci spaventiamo. Abbiamo tutti gli strumenti per superarlo. Il piano di lavoro dei prossimi 3-5 anni sarà intenso, con l’intento di permettere al gruppo di uscire più forte di prima dalla riorganizzazione. Il delisting è un segnale del fatto che abbiamo la volontà di investire su noi stessi per migliorare». Ricevuto lo scettro dal padre Luciano, così il neopresidente del gruppo Benetton, Alessandro, si è presentato ieri all’assemblea degli azionisti. «Non sarò invasivo», ha rassicurato subito dopo Luciano. Per lui, infatti, ci sarà un posto come consigliere. Nessuna presidenza onoraria e neppure l’idea di tornare in politica («io sto facendo il giro del mondo in barca»).
Alessandro, 48 anni, già vicepresidente esecutivo del gruppo, dovrà proseguire sulla strada indicata dal padre: fare, immaginare, essere innovativi. Il re del casual jr ha quindi ricordato le ragioni che hanno portato il gruppo a staccarsi dalla Borsa: «Noi dobbiamo spostare sul medio lungo-termine quello che vogliano fare, e questo non è nella natura del mercato finanziario». L’operazione è un preludio alla riorganizzazione del gruppo, che negli ultimi anni ha registrato una consistente riduzione dell’utile (73 milioni nel 2011 contro 103 nel 2010), dei margini (ebit al 7,6% nel 2011 contro 13,2% nel 2004) e una stabilizzazione del fatturato (attorno a 2 miliardi da 10 anni a questa parte), oltre che una netta flessione a Piazza Affari. Il focus per il rilancio, a questo punto, sarà sui punti vendita, sul prodotto e sul mix di marketing. «Abbiamo un prodotto a prezzi accessibili, di qualità migliore rispetto a quella che è percepita. Guardo ad alleanze, ma non ora», ha rilevato il neopresidente. Uno sguardo anche al businessa estero. «Saremo opportunisti - ha spiegato Alessandro -: ci sono aree di crescita che ci possono dare più soddisfazione come India, Russia, Turchia, Centro America e Corea. C’è una presenza anche in Cina, ma non è la priorità».

Il gruppo, dopo che il cda ha deciso di mettere l’utile 2011 a riserva, «non distribuirà una cedola per qualche anno ancora», ha aggiunto Benetton jr. Infine, l’annuncio dell’acquisto del 2% di Brunello Cucinelli nell’ambito della quotazione dell’azienda.

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